“Per me è una malattia come le malattie psichiatriche“, “Io avevo un gatto che era sospettato essere gay, questo dimostra che è una malattia”, “Omosessualità può sfociare nella ‘maniacità’ sessuale e pedofilia” e, infine, “Se fossi ministro della sanità non permetterei le adozioni ai gay“. Questi sono i testi dei quattro commenti che Giovanna Foracchia, dottoressa del CTO Gaetano Pini di Milano, ha scritto su Facebook. Dichiarazione apertamente discriminatorie fatte da un medico, nonostante dal maggio 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) abbia cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.

I commenti di Foracchia appaiono sotto a un post pubblicato da un altro profilo, in cui si legge: “Quando sono nato era proibito essere gay, dopo è stato accettato ma nascosto, dopo è stato accettato e pubblico. Oggi è un orgoglio. Spero di morire prima che diventi obbligatorio“. A notare i commenti è stato il presidente di un’associazione per la difesa della libertà sessuale e il consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli è intervenuto sollecitando l’intervento dell’Ordine dei medici.

La dottoressa Foracchia, 56enne originaria di Reggio Emilia, è una professionista del settore medico. Specialista in medicina fisica e riabilitazione, è al Gaetano Pini dal 2016, ma prima aveva lavorato in Piemonte e in Canton Ticino. Il profilo su cui è stato pubblicato il post che ha generato i commenti della dottoressa Foracchia, invece, appartiene a un certo Gabriele Riva, indicizzato come Gabriele Riva (Gli amici di Gabriele) e contiene altri post a carattere se non spiccatamente omofobo, certamente dal tono polemici nei confronti delle battaglie a sostegno della libertà sessuale.

I commenti della dottoressa Foracchia non sono passati inosservati. A intercettarli è stato è stato Yuri Guaiana, il presidente di Certi Diritti, un’associazione per la promozione e la tutela dei diritti civili, per la responsabilità e la libertà sessuale delle persone. Guaiana, militante radicale difensore dei diritti Lgbtq che era stato arrestato nel 2017 a Mosca mentre si stava recando alla procura generale per consegnare le firme raccolte dalla petizione contro il trattamento degli omosessuali in Cecenia, si è espresso così sui commenti della Foracchia: “Che un medico lombardo affermi che l’omosessualità sia una malattia, associandola a maniaci sessuali e pedofili, è gravissimo e l’Ordine dei medici deve prendere provvedimenti”.

A commentarli con indignazione è stato anche il consigliere regionale di +Europa in Lombardia e neonatologo alla clinica Mangiagalli di Milano, Michele Usuelli. “Affermazioni di questo genere sono aberranti, ancor più se vengono da un medico, e dimostrano quanta strada è ancora da fare nella lotta all’omofobia anche tra chi in teoria ha un maggior livello d’istruzione – ha detto Usuelli – Segnalerò la vicenda all’Ordine dei medici perché valuti i provvedimenti da adottare”. Il medico consigliere regionale di +Europa ha anche ricordato che “poco più di un mese fa, il 29 maggio 2019, l’assemblea generale dell’Oms deliberava finalmente di rimuovere dall’elenco delle malattie mentali anche l’incongruenza di genere, cioè la transessualità“. “Il mondo si muove in un’altra direzione, compresi i Paesi più indietro in tema di diritti civili – ha concluso Usualli – Qualcuno in Italia fa ancora fatica ad accettarlo”. Guaiana e l’associazione Certi Diritti che hanno tenuto a far sapere che ringrazio il consigliere Usuelli per essersi attivato, in attesa di un intervento da parte dell’Ordine.

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