Non accenna a sbloccarsi la situazione della Sea Watch 3. “Non posso anticipare nulla ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti”. Giuseppe Conte, a margine del G20 di Osaka, spiega che la procedura di redistribuzione dei migranti è stata attivata, come conferma anche la Farnesina: Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Finlandia hanno dato la loro disponibilità. Ma gli “sforzi di solidarietà” che la Commissione sta “cercando di coordinare”, ha detto la portavoce del commissario all’immigrazione Dimitri Avramopoulos, possono essere attuati “solo se e quando ci sarà lo sbarco”.

Intanto la capitana Carola Rackete, che due giorni fa ha deciso di non rispettare l’ordine del governo e di entrare nelle acque territoriali italiane, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. La nave, però, su intimazione della Guardia di Finanza ha deciso di allontanarsi dalla costa: al momento si trova a tre miglia dall’isola.

Nel pomeriggio una motovedetta delle Fiamme Gialle ha raggiunto la nave. I finanzieri sono saliti a bordo su disposizione dei pm di Agrigento per notificare al comandante anche l’iscrizione nel registro degli indagati. A Lampedusa è inoltre in arrivo il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che domani interrogherà la comandante. “Stiamo valutando il sequestro probatorio della Sea watch…”, ha spiegato il procuratore, che ha aggiunto: “Stiamo studiando le carte, noi facciamo il nostro lavoro e non vogliamo sostituirci a nessuno”. A seguito di una petizione lanciata negli ultimi giorni per fare fronte alle spese legali, la ong ha finora raccolto più di 270mila euro.

Sea Watch: “L’Olanda non è stata collaborativa” – La nave della ong tedesca batte bandiera olandese, ma l’Aja non ha nessun obbligo nei suoi confronti. Già due giorni fa erano stati avviati passi formali tramite l’ambasciatore italiano per avviare un dialogo sul ricollocamenti e oggi Conte ha incontrato il premier Mark Rutte. Matteo Salvini ad Agorà, su Rai3, ha dichiarato che se ci sono Paesi disposti ad accogliere le persone a bordo della nave, lui è disposto a farli sbarcare: “Mi dicano dove vanno e me lo firmano. Faccio come San Tommaso, vedere per credere, visto che per troppe volte hanno fatto promesse che non hanno mantenuto”. “Il comportamento del governo olandese è disgustoso – ha aggiunto il ministro dell’Interno Un Giorno da Pecora su Radio 1 – se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”.

Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch ha peraltro aggiunto che la ong aveva “preso diretto contatto con il governo” olandese “molto prima del ministero di Salvini” chiedendo “responsabilità, ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati”. E anche Berlino, tramite il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco Reiner Breul, risponde a chi chiede se l’atteggiamento italiano sulla Sea watch sia criticabile. “Anche il governo italiano ha interesse a una soluzione europea del problema dei migranti e lavora al salvataggio di vite umane. Non è utile in questo momento puntare il dito sull’Italia”, ha aggiunto, specificando che “gli Stati non vanno lasciati da soli”.

Il filone giudiziario – La Guardia di finanza ha consegnato l’informativa sulla nave Sea Watch alla Procura di Agrigento, che secondo quanto prevede il decreto sicurezza bis, dovrà sanzionare l’imbarcazione e procedere eventualmente al suo sequestro. In base a quanto filtra dagli ambienti della Procura, non dovrebbero essere fatti né arresti, né tanto meno il sequestro della nave, battente bandiera olandese. In Procura, ad Agrigento, già la scorsa settimana – subito dopo lo sbarco di donne incinte, bambini e malati che erano sulla Sea Watch3 – è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta del classico, usuale, fascicolo che viene aperto, dalla Procura, ad ogni sbarco, per cercare di identificare gli eventuali “traghettatori di vite umane”.

Due persone sbarcate nella notte – Intanto la nave dopo 15 giorni è ancora in mare: si trova di fronte al porto di Lampedusa dal 26 giugno, in attesa di potere entrare o di trasferire i 40 naufraghi a bordo. Nella notte infatti, altre due persone sono state fatte scendere dall’imbarcazione e portate a terra dalla Guardia Costiera: si tratta di un uomo evacuato per urgenza medica e del minore che viaggiava con lui. “Intanto alla nave è tuttora negato l’ingresso in porto e lo sbarco delle 40 persone ancora a bordo”, si legge nel post pubblicato su Twitter da Sea-Watch Italy.

Altri arrivi a Lampedusa – I migranti della nave attendono di potere sbarcare mentre, paradossalmente, proseguono gli arrivi di altri naufraghi. Mentre l’attenzione mediatica è tutta concentrata sull’evoluzione della situazione Sea Watch, prima delle 7, a Lampedusa, è arrivata un’altra piccola imbarcazione con 16 tunisini a bordo. Sono stati intercettati all’ingresso del porto da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha raggiunti e scortati sulla terraferma.

Sulla nave è rimasta anche la delegazione di parlamentari di Pd, +Europa e Sinistra Italiana che giovedì ha deciso di salire a bordo in segno di solidarietà con l’equipaggio e i passeggeri. “Non scendiamo fino a quando non vengono fatti sbarcare tutti”, avevano dichiarato. A bordo ci sono i deputati Davide Faraone, Matteo Ordini, Graziano Delrio, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni. “Psicologicamente i migranti a bordo stanno molto male. Potrebbero amplificarsi fenomeni di autolesionismo. Qui non si regge più”, ha dichiarato il senatore Faraone.

CRONACA ORA PER ORA

Ore 16.57 – Pm Vella: “Valutiamo il sequestro probatorio”
“Stiamo valutando il sequestro probatorio, stiamo studiando le carte. Noi facciamo il nostro lavoro non ci sostituiamo a nessuno. E’ previsto domani l’interrogatorio” della capitana Carola Rackete”. Così il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella.

Ore 16.24 – L’equipaggio collabora con la Finanza
L’equipaggio della Sea Watch3, secondo quanto si apprende, si sta mostrando collaborativo con il personale della Guardia di finanza salito a bordo della nave della Ong tedesca. I finanzieri stanno acquisendo filmati e incartamenti, senza alcuna difficoltà. A disporre le acquisizioni è stato il procuratore aggiunto Salvatore Vella.

Ore 16.21 – Moavero: “La Libia non è un porto sicuro”
“La definizione di porto sicuro viene dalle convenzioni internazionali, queste condizioni per la Libia non ci sono. Non siamo noi a dirlo. So che da questo nascono varie precisazioni di carattere mediatico su convergenze di posizioni o meno, ma è un dato di fatto del diritto internazionale“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi rispondendo ad una domanda in un punto stampa alla Farnesina con l’inviato Onu Ghassan Salamé.

Ore 15.22 – Guardia di Finanza sulla Sea Watch
Una perquisizione da parte della Guardia di Finanza è in corso a bordo della Sea Watch, ferma a mezzo miglio al largo di Lampedusa. I finanzieri, secondo quanto si apprende, sono saliti a bordo su disposizione dei pm di Agrigento e stanno notificando al comandante Carola Rackete anche l’iscrizione nel registro degli indagati. A Lampedusa è inoltre in arrivo il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che nel pomeriggio dovrebbe interrogare la comandante.

Ore 14.48 – Salvini: “Governo olandese disgustoso”
Sulla Sea Watch “il comportamento del governo olandese é disgustoso – ha detto Matteo Salvini a Un Giorno da Pecora su Radio 1 – se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”.

Ore 13.33 – Garante dell’Infanzia: “Sbarcare e accogliere i minori”
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha scritto al comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino, per verificare se è confermata la presenza di quattro minorenni non accompagnati a bordo della Sea Watch 3. “In caso affermativo, ha ricordato l’Autorità garante, va applicato quanto previsto dall’3 della legge 47/2017, il quale stabilisce che: ‘In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnatì – si legge in una nota dell’Autorità garante -. Ciò implica anche un’adeguata accoglienza, vale a dire vanno garantiti i diritti delle persone di minore età attraverso lo sbarco e le procedure previste dall’art. 5 della legge 47/2017 (identificazione, ascolto, nomina del tutore, ricongiungimento, affidamento e inclusione)”.

Ore 13.27 – Rackete: “Salvini? Si metta in fila, devo occuparmi di 60 persone”
“Non ho letto i suoi commenti, non ho tempo. Ho 40 persone, più 20 di equipaggio, quindi 60 persone di cui occuparmi. Mi tengono occupata giorno e notte. Salvini si metta in fila“. Così la capitana della Sea Watch3, Carola Rackete ha risposto durante una diretta Skype con la sala stampa estera a chi le faceva notare che il ministro dell’Interno Matteo Salvini la considera la ‘nemica numero uno”.

Ore 12.48 – Linardi: “Stanotte abbiamo indietreggiato su ordine della Gdf”
“Questa notte siamo dovuti indietreggiare su intimazione della Guardia di Finanza e ora la nave si trova a 3 miglia dalla costa. La situazione è di stallo”. Lo dichiara la portavoce della Sea Watch, Giorgia Linardi, in collegamento con la Stampa Estera, aggiungendo che “per far avvenire lo sbarco dei 42 migranti a Lampedusa in sicurezza, sarebbe necessario il trasbordo delle persone sulle motovedette delle autorità italiane. La nave è troppo grande per un’infrastruttura portuale di piccole dimensioni come quella dell’isola – ha spiegato Linardi – Per ora abbiamo ricevuto risposte negative”. “La Sea Watch, consapevole di battere bandiera di quel Paese, ha chiesto al governo olandese collaborazione ben prima che lo facesse Salvini – ha affermato la portavoce – ma, come del resto tutti gli altri Stati, non è stato collaborativo”.

Ore 12.34 – Capitana: “Acqua e cibo a bordo scarseggiano, ma le difficoltà maggiori per le 42 persone sono psicologiche”
Carola Rackete aggiunge poi che “il background dei 42 è già molto complicato, questi 15 giorni di attesa estenuante stanno peggiorando le cose. Ho paura che commettano atti di autolesionismo. Con l’equipaggio, per rendere l’attesa meno snervante organizziamo giochi e facciamo ascoltare musica. La situazione però rimane molto delicata”. La capitana poi ribadisce di “non avere tempo per pensare” a quello che Salvini dice su di lei, “avendo la responsabilità di 42 persone sulle mie spalle”.

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