OneDrive, il celebre servizio di archiviazione cloud firmato Microsoft, beneficia della nuova funzionalità Personal Vault‎‎, che consente di proteggere i file con un ulteriore livello di sicurezza. La crescente presenza di minacce online impone un’attenzione sempre maggiore nella protezione dei dati e nell’impiego di strumenti sempre più sofisticati per proteggere dispositivi e file da eventuali compromissioni. Questo è maggiormente importante per gli archivi di file online.

Personal Vault si propone come una sorta di cassaforte digitale, dato che crea un’area protetta all’interno di OneDrive. Per accedervi serve un metodo di autenticazione forte o a due fattori. Si dovranno usare un PIN o un codice inviato tramite mail o SMS oltre a nome utente e password, oppure si possono usare tecnologie biometriche, come il riconoscimento facciale o il lettore di impronte digitali. Gli utenti più smart possono appoggiarsi anche all’applicazione Microsoft Authenticator, che una volta scoperta è molto facile da usare.‎

‎Personal Vault è disponibile sulla versione web di OneDrive, su PC e nelle app Mobile per Android e iOS. ‎Oltre ai file, Personal Vault si può usare per fare scansioni di documenti, scattare foto e girare video direttamente dal suo interno. ‎

‎Chi ha un computer con sistema operativo Windows 10, quando archivia i file in Personal Vault può anche sincronizzarli in locale, in un’area del disco fisso che viene crittografata tramite BitLocker a garanzia di inaccessibilità da parte di hacker e software malevoli. Tutti i file custoditi su OneDrive sono cifrati, sia durante la permanenza sul cloud sia mentre transitano da e verso altri dispositivi. ‎

‎Per garantire la massima sicurezza, Personal Vault si chiude automaticamente da solo dopo un certo periodo di inattività, così se vi allontanate dal computer per una telefonata nessuno potrà accedere a informazioni riservate. Per accedere a un file lasciato aperto bisogna ripetere l’autenticazione.

Se la novità vi interessa, armatevi di pazienza perché il servizio arriverà dapprima in Australia, Nuova Zelanda e Canada, poi gradualmente in tutto il resto del mondo. Non abbiamo informazioni specifiche per l’Italia, l’unica garanzia è che tutti gli utenti potranno farne uso entro fine anno.

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