La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex ministro dell’ambiente, Corrado Clini e per il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto accusati di associazione a delinquere. Il sostituto procuratore Alberto Galanti ha chiesto il processo complessivamente per 27 persone accusate, a vario titolo, di un presunto drenaggio di soldi pubblici destinati alla realizzazione di progetti ambientali all’estero e in Cina. Nell’atto di chiusura delle indagini, che risale all’ottobre scorso, la Procura scrive che “il sindaco di Cosenza, architetto grazie a società a lui riconducibili, ha sviluppato numerosi progetti nella Repubblica popolare cinese finanziati o cofinanziati con fondi provenienti dal ministero dell’Ambiente italiano e, nello specifico, dalla direzione generale già retta da Corrado Clini”.

“Finalmente avrò l’opportunità di raccontare ai giudici anche i contenuti e i risultati del mio lavoro in 25 anni di attività al Ministero dell’Ambiente – dichiara in una nota Clini, già ministro dell’Ambiente – Nel giugno 2018 la procura ha finalmente concluso le indagini su di me e depositato oltre 40mila pagine di documenti. Finalmente, perché le indagini erano state avviate nel 2013. Avevo messo subito a disposizione tutta la documentazione sul mio lavoro e avevo chiesto inizialmente di essere sentito, invano. Finalmente, perché ho potuto avere visione delle presunte prove della mia colpevolezza: veramente presunte perché dai documenti risulta prevalentemente il mio lavoro, in Italia e in molti altri paesi tra i quali i Balcani, la Cina, i paesi del Nord Africa, le Piccole isole del Pacifico, gli USA, il Brasile”. “Sono sicuro in coscienza di non aver commesso alcun reato che mi viene contestato – dice Occhiuto- Siamo ancora in una fase procedimentale – precisa Occhiuto – nella quale gli elementi istruttori non sono valutati con il rigore della certezza, ma sono convinto che nelle successive fasi processuali sarà riconosciuta la mia estraneità ad ogni ipotesi accusatoria”.

Articolo Precedente

Magistrati indagati, Luca Palamara: “Mai ricevuto denaro, nessun rapporto con gli avvocati Amara e Calafiore”

next