Il M5s? Sono un pericolo più grave dei comunisti nel ’94. Sono spinti da invidia sociale e sono assolutamente incapaci. I comunisti di allora avevano esperienze amministrative. E avevano studiato alla scuola dei comunisti, di cui io ho potuto vedere i testi. Era una scuola seria con testi di livello universitario. Quelli venivano dalle Frattocchie, i 5 Stelle vengono da niente”. Sono le parole del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, ospite di Bersaglio Mobile, su La7, in uno speciale dedicato alle elezioni europee del 26 maggio.

L’ex Cavaliere si rende protagonista di diversi siparietti con il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, che stronca bonariamente le auto-apologie del suo ospite, commentando: “Però, se lo dice da solo. Uno non è che si auto-invita a cena”.
All’ennesimo appunto di Mentana sui futuri accordi con Orban, Berlusconi insorge: “Ma, direttore, lei crede ancora alle cose che dicono i politici in campagna elettorale? L’unico che ha detto sempre e soltanto cose che poi sono state fatte sono io“.
Mentana sorride e ironizza: “Sa che è esattamente quello che dicono gli altri?”.
“Vabbè – replica Berlusconi, riferendosi implicitamente al M5s – ma gli altri chi sono? Li guardi. Non hanno studiato, non hanno lavorato, non sanno niente del mondo del lavoro”.

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