Polemica accesa a Tagadà (La7) sul decreto sicurezza bis tra Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, l’ong proprietaria della nave Mare Jonio, e Alessandro Morelli, deputato della Lega e e presidente della Commissione trasporti della Camera.

Il parlamentare del Carroccio esalta la politica migratoria salviniana dei “porti chiusi” in antitesi a quella del “Pd e company”.
Sciurba obietta: “Veramente fino a oggi l’apertura dei porti è decisa dal diritto internazionale e “porti chiusi” è solo un hashtag. Noi ci atteniamo al diritto internazionale e non a un hashtag”.

La portavoce di Mediterranea poi critica la bozza circolata del decreto sicurezza bis: “E’ un attacco ai diritti fondamentali e alla separazione dei poteri. E’ veramente pericoloso. Ancora una volta si parla di sicurezza in termini repressivi, attaccando i diritti invece di capire che la sicurezza si garantisce coi diritti. Fate un decreto per garantire i diritti sociali delle persone invece che accanirvi sempre contro i diritti fondamentali”.

E aggiunge: “Mentre eravamo in mare, il Viminale ci ha fatto arrivare, tramite il centro di coordinamento italiano, l’ordine di riferirci ai libici per riconsegnare le persone che avevamo appena salvato. Ma se lei avesse avuto tra le braccia Alima, quella bimba sudanese di due anni, avrebbe richiamato gli aguzzini che la tenevano in un campo di concentramento e l’avrebbe mandata sotto le bombe, violando tutti i diritti? Oppure avrebbe fatto quello che il diritto internazionale e l’etica prescrivono, e cioè portare quella bambina al sicuro con la sua mamma e il suo papà?”.
Il leghista risponde: “Non è Morelli a dire che i porti libici e la Guarda Costiera libica fanno bene il loro lavoro, ma la Ue“.
“E questo è un problema. Però mi deve rispondere”, ribatte Sciurba.
E Morelli si infuria: “Eh, ragazzi! Io le rispondo, ma se vuole che le rispondo come desidera lei, chiami un altro dei centri sociali e vedrà che risponde come vuole lei”.
“Potrei chiamare il Vaticano“, replica Sciurba.
“Chiami anche loro, per me non c’è un grosso problema – controbatte Morelli – Le suggerisco di portare la prossima volta queste persone allungando un po’ il percorso, dal Tevere direttamente al Vaticano. Portateli direttamente in Vaticano, così vediamo se le guardie svizzere li fanno entrare”.
“Risponda, risponda”, ripete la portavoce di Mediterranea.
E Morelli si adira nuovamente.

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