Ad Acri, in provincia di Cosenza, da venti giorni il cimitero è pieno e le bare vengono accatastate in una stanzetta. L’autorizzazione ai lavori da parte del Genio Civile hanno ritardato la costruzione di nuovi loculi e il Comune, in dissesto economico, fa fatica a reperire i finanziamenti per far fronte alle emergenze. “Questa situazione è diffusa anche in altri comuni”, spiega il sindaco Pino Capalbo. “Ci siamo trovati in emergenza perché prima il costo dei loculi era di 600 euro, e il costo di realizzazione, invece, era pari a 850 euro“. Quindi il Comune non copriva i costi di costruzione, con le entrate. “Di recente, abbiamo aumentato il costo a 1200 euro“. Secondo il sindaco, i prezzi al ribasso avrebbero spinto cittadini di zone limitrofe a chiedere la sepoltura ad Acri. E questo avrebbe contribuito a creare l’emergenza. Di fatto, però, si tratterebbe di circa 30 persone in 2 anni

Articolo Precedente

Cardinal Krajewski, chi è l’uomo che ha riattaccato la luce a case occupate: dagli aiuti per Amatrice alle docce per clochard

next
Articolo Successivo

Torino, “alimenti importati ma spacciati per prodotti italiani”. Sequestri per 20 tonnellate e 24 denunciati

next