Il tribunale del Riesame di Perugia ha confermato le misure cautelari degli arresti domiciliari all’ex segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci, all’ex dg dell’ospedale di Perugia Emilio Duca e al direttore amministrativo Maurizio Valorosi, indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Secondo i giudici, ai quali i tre – ai domiciliari dal 12 aprile scorso – avevano chiesto la revoca della misura cautelare, sussiste il pericolo dell’inquinamento probatorio. Nei giorni scorsi Bocci, Duca e Valorosi si erano avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Valerio D’Andria che aveva rimesso in libertà soltanto l’assessore dimissionario alla sanità Luca Barberini. Tra gli indagati anche Catiuscia Marini che, in seguito all’inchiesta, si è dimessa dalla presidente della Regione Umbria. 

Cuore dell’inchiesta otto concorsi per assunzioni di una trentina tra medici, infermieri e personale ausiliario all’ospedale di Perugia. Secondo l’accusa, i politici coinvolti hanno segnalato le persone da assumere ai vertici dell’azienda ospedaliera. I candidati individuati sono stati quindi messi nelle condizioni – ritengono gli inquirenti – di vincere i concorsi perché conoscevano le domande. In tal senso le procedure di selezione del personale sono state “condizionate illecitamente”, con “l’alterazione dei risultati della selezione – si leggeva nell’ordinanza del gip di Perugia– avvenuta mediante reiterati reati di rivelazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio compiuti mediante la comunicazione a terzi interessati delle tracce d’esame, e inoltre indirizzando la Commissione in ordine alle valutazioni da assegnare ai candidati“. Non solo. Nelle carte si legge anche di una “alterazione della procedura concorsuale consistita nella manipolazione dell’esito del sorteggio dei componenti della commissione esaminatrice“.

Per Bocci, come fa sapere l’avvocato David Brunelli, il Riesame ha annullato l’accusa di favoreggiamento ma anche del direttore amministrativo Valorosi. “Una parte del quadro indiziario è cambiata – spiega Brunelli – il tema ora è soltanto legato alla regolarità di qualche concorso. Spero che la procura porti avanti rapidamente le indagini e che i miei assistiti possano tornare in libertà al più presto. Bocci e Valorosi sono amareggiati per la decisione dei giudici ma rimangono fermamente convinti del fatto che potranno dimostrare la loro innocenza“.  Intanto secondo Il Messaggero, la Nazione Umbria 24.  Valentino Valentini, il consigliere politico e membro dello staff della presidente dimissionaria avrebbe ammesso davanti ai pm di avere ricevuto, su disposizione della stessa Marini, le domande della prova scritta per un concorso all’ospedale di Perugia. Valentini, che non è indagato, è stato sentito dai magistrati a sommarie informazioni, come testimone. “La presidente Catiuscia Marini – avrebbe affermato Valentini – mi disse di prendere i documenti che aveva Emilio Duca e di consegnarli a tale Marisa. Avevo capito che il dg dell’ospedale mi aveva consegnato le prove di un concorso. Ho preso la busta e ho chiesto alla mia collega” di venire a ritirarla. Gli episodi in questione sarebbero in tutto tre e Valentini ha raccontato che in tutte le occasioni non avrebbe consegnato direttamente la busta alla presunta destinataria.

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