Nessun atleta africano correrà la mezza maratona” che verrà disputata a Trieste dal 3 al 5 maggio 2019. L’annuncio arriva dal presidente dell’organizzazione che promuove la gara podistica che si terrà nel capoluogo giuliano tra una decina di giorni e subito scatena le polemiche. A far discutere non è solo l’iniziativa in sé dei promotori dell’evento, ma anche il fatto che il Trieste Running Festival 2019 abbia come sponsor principali Generali, Booking e AcegasApsAmga, multiutility di servizi del nord-est che fa capo al Gruppo Hera, azienda bolognese che vede tra i suoi azionisti alcuni comuni italiani storicamente governati dal centrosinistra anch’essa tra gli sponsor. Per questo, Ezio Gabrielli, militante e attivista del Partito Democratico ora componente della direzione provinciale di Ancona, ha lanciato un modulo per scrivere agli sponsor chiedendo chiarimenti circa il loro coinvolgimento nell’evento.

“Sono rimasto choccato dall’iniziativa, la trovo talmente grave che ho pensato di verificare personalmente con gli sponsor quale fosse la loro posizione per capire se siano stati messi a conoscenza della cosa e, soprattutto, come questa possa conciliarsi con i loro valori aziendali dal momento che tutti puntano molto su messaggi pubblicitari inclusivi”, ha spiegato a Ilfattoquotidiano.it Gabrielli. “Come possono condividere questa cosa e apporvi sopra il proprio logo? Non ritengono che sia il caso di sospendere ogni sponsorizzazione, quantomeno nell’attesa di avere chiarimenti dagli organizzatori?”, sono le domande che si è posto e che ha rivolto a Booking, Generali, AcegasApsAmga e Hera, dando il via così anche ad un tam-tam sui social dove ha pubblicato il modulo e dove in molti gli chiedono di lanciare una raccolta firme.

A lui si sono uniti diversi esponenti delle sezioni locali del Pd ma anche il senatore Davide Faraone che ha fatto sapere che “vietare la partecipazione alla maratona di Trieste agli atleti africani va contro la Costituzione, è un atto palesemente razzista ed è per questo che i partner istituzionali, quali il Coni e la Fidal, e Generali che è main sponsor, dovrebbero immediatamente prendere le distanze dagli organizzatori e annullare la sponsorizzazione di questa scandalosa manifestazione che umilia lo sport nei suoi valori più alti”.

“Spero che da queste aziende arrivi una presa di posizione, sopratutto nei confronti della grossolana giustificazione che è stata data dagli organizzatori del Trieste Running Festival – spiega ancora Gabrielli -. D’altra parte però, questa è solo l’ultima di una serie di iniziative discutibili verificatesi nel capoluogo giuliano. Sicuramente io non farò più contratti con queste aziende: è importante, di fronte a fatti così gravi, dare come consumatori un segnale forte”, conclude.

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