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La sfida dei big: ApplePay, SamsungPay e GooglePay - 5/5

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La sfida dei big: ApplePay, SamsungPay e GooglePay

Dimostrandosi al passo con i tempi anche i colossi della telefonia e il big di Mountain View hanno introdotto per i loro utenti delle applicazioni che consentono l’utilizzo di smartphone e tablet per l’acquisto cashless. GooglePay è un portafogli digitale aperto a tutti gli utenti Google, cioè chiunque abbia un account creato tramite gmail. L’applicazione consente di registrare virtualmente tutte le nostre carte di credito, bancomat o prepagate, e di portarle sempre con noi sul nostro cellulare. La tecnologia funziona con il metodo Nfc, possibile quindi solo con terminali che hanno a disposizione il contactless. L’applicazione è disponibile per tutti i dispositivi Apple e per gli Android con un sistema operativo a partire dal 5.0 in poi. Leggermente differente ma con obiettivi simili è il servizio messo a disposizione, sempre tramite applicazione dedicata, dal colosso sudcoreano Samsung. SamsungPay funziona come un portafogli digitale ma supporta più carte di credito (o bancomat o prepagate) rispetto ai due diretti concorrenti. La tecnologia usata associa sia il metodo Nfc, possibile quindi con terminali contactless, che quello Mst, Magnetic secure transmission, legato cioè alla banda magnetica di una carta. La parola d’ordine di questa app è sicurezza.

Per confermare il pagamento infatti viene richiesto l’inserimento di un Pin, la scansione dell’iride o l’utilizzo di un’impronta digitale. Grazie al servizio di tokenizzazione, poi, i dati vengono crittografati e quindi ulteriormente protetti. Il sistema di pagamento cashless di Cupertino è arrivato in Italia nel 2017, a tre anni dal suo lancio negli Stati Uniti. ApplePay è supportato dagli iPhone (dal 6 in poi), ma anche da alcuni iPad e da tutti gli AppleWatch. Il sistema è simile a quello delle altre applicazioni concorrenti e si basa sulla tecnologia Nfc che, per esempio, è disponibile anche per acquistare i biglietti Atm (il servizio di trasporti pubblici di Milano). Anche in questo caso il sistema di sicurezza prevede la registrazione e l’inserimento a ogni pagamento dell’impronta digitale. In generale tra le tre applicazioni non ci sono differenze significative. Tutte e tre, a seconda del dispositivo che si possiede, permettono l’utilizzo di un portafoglio virtuale da associare a una carta di credito, un bancomat o una prepagata. Da verificare però la compatibilità con la nostra banca: non tutte si interfacciano con le tre applicazioni.

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