Torna ad attaccare la gestione di Roma e annuncia la pistola elettrica per la polizia. Nel day after dell’uccisione di un carabiniere nel Foggiano Matteo Salvini rilancia l’idea del taser, già sperimentato nel settembre scorso in 12 città. “Da giugno per le Forze dell’Ordine entrerà in vigore la pistola elettrica”, ha detto il ministro dell’Interno parlando alla conferenza programmatica della Lega Lazio nella Capitale. Un evento durante il quale il vicepremier torna ad attaccare Virginia Raggi. “Non occorre uno scienziato per portare via la mondezza, svuotare i cestini, evitare i gabbiani stile avvoltoi. Io ho invitato la gente a votare la Raggi ma ora quando la gente mi vede dice: fate presto “, le parole del leader della Lega.

In mattinata, tra l’altro, la gestione della Capitale era stata attaccata anche da Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo del Carroccio al Senato e alla Camera: “Nessun regalo milionario per coprire amministratori incapaci. Migliaia di altri Comuni italiani hanno gli stessi problemi e identici diritti. Roma è una città bellissima da troppo tempo trascurata e abbandonata: chi ha sbagliato paghi!”. In pratica le stesse parole usate già ieri da Salvini per attaccare Raggi. “Invece di parlare di Roma, si occupi della sicurezza. Visti i fatti di cronaca di questi giorni mi sembra di poter dire che non manchi il da farsi. Parla di tutto e in tutte le tv, ma mi sembra che non passi mai ai fatti”, la replica della prima cittadina.

Che oggi è tornata sull’argomento: “A Salvini voglio dire che ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente – ha scritto su Facebook la sindaca – Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo!”.  Riguardo la chiusura della gestione commissariale del debito di Roma, la sindaca ha ribadito: “Chiariamolo ancora una volta. Non facciamo sborsare un euro in più allo Stato e alle altre amministrazioni per il vecchio debito di Roma. Anzi facciamo risparmiare agli italiani e ai romani 2,5 miliardi di euro, tagliando i folli tassi di interesse delle banche su quei 13 miliardi di debito che hanno fatto le precedenti amministrazioni di Roma. Da quando ci siamo noi, il debito è addirittura sceso perché noi teniamo i conti in ordine e non ne facciamo altro. Noi riduciamo i debiti fatti dagli altri e alleggeriamo le tasse ai cittadini”.

Dopo aver annunciato l’utilizzo della pistola elettrica, Salvini è tornato a commentare l’omicidio del carabiniere Cagnano Varano. “Mi auguro che quello che ha ucciso” il maresciallo dei carabinieri nel foggiano passi “il resto dei suoi giorni in galera e lavorando da mattina a sera, troppo comodo stare in carcere guardando la tv”, ha detto il vicepremier. Che poi ha ribatito l’intenzione di “aumentare le pene per gli spacciatori e ridurre la quantità di cui possono essere in possesso per evitare la galera. Bisogna trasformare da lotta a guerra la battaglia contro gli spacciatori”.

Alla fine della conferenza programmatica della Lega Lazio nella Capitale, il ministro ha commentato anche la questione libica: “La pace viene prima degli interessi economici e degli egoismi nazionali. Questo lo dico a qualche alleato o presunto alleato. Domani inoltro a tutte le autorità una direttiva che ribadisce che le acque italiane, i cieli italiani si varcano se si ha il diritto di farlo”. Salvini ha anche attaccato Fabio Fazio: “”Le regole della par condicio prevedono che da Fazio ci debbano andare i 4 leader: penso che per coerenza e rispetto agli italiani io da Fazio non ci andrò a meno che non si dimezzi lo stipendio”. Attacco replicato a distanza – dal Lingotto a Torino – da Giorgia Meloni: “Fabio Fazio si faccia pagare il suo stipendio da Macron”.

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