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Costituzione, presidente Consulta: “Non merita stravolgimenti: è un’idea di società pluralista, aperta e tollerante”

L'alto magistrato è intervenuto in apertura del Salone della Giustizia parlando a un uditorio di giovani avvocati e studenti di legge. Il giudice alla platea: "A mio parere sono prive di giustificazione le iniziative, alle quali assistiamo da più di 30 anni, dirette a una profonda revisione della Costituzione, come se ne avesse urgente bisogno, come se avesse bisogno di un tagliando"
Costituzione, presidente Consulta: “Non merita stravolgimenti: è un’idea di società pluralista, aperta e tollerante”
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“Non credo che la Costituzione meriti sconvolgimenti, è ancora sana e robusta”. Così il presidente della Corte Costizionale, Giorgio Lattanzi in un intervento in apertura del Salone della Giustizia. L’alto magistrato ha parlato a un uditorio di giovani avvocati e studenti di legge. “A mio parere – ha osservato il giudice – sono prive di giustificazione le iniziative, alle quali assistiamo da più di 30 anni, dirette a una profonda revisione della Costituzione, come se ne avesse urgente bisogno, come se avesse bisogno di un tagliando”.

“Al di là del merito dei vasti progetti di riforma costituzionale sottoposti a referendum confermativo, merito che ovviamente non è qui in discussione, resta il fatto – ha sottolineato il presidente della Consulta – che le ampie maggioranze di elettori contrari mostrano una fiducia del corpo sociale nell’attuale Costituzione, che è la prima assicurazione di buona vita per ogni Costituzione, ed è quindi un valore in sé”.

Il magistrato ritiene che “continue revisioni della Costituzione, per inseguire idee settoriali di miglioramento, rischiano di avere un impatto sulla società grave, scuotendo il consenso sull’intero impianto costituzionale e finisce per essere percepito come una componente ondivaga dell’ordinamento, al pari di qualunque legge ordinaria, che viene modificata a seconda delle esigenze e degli umori del momento. Non si può pensare che una modificazione dell’assetto organizzativo – ha spiegato il presidente della Consulta – non abbia ripercussioni sulla sfera dei diritti e della libertà, è ciò deve indurre a prudenza quando si vuole mettere mano anche ad aspetti che appaiono marginali, perché le ricadute possono essere ben più vaste.

“La Costituzione non è solo la nostra legge fondamentale, è anche e soprattutto un’idea di società democratica, alla cui base c’è la persona, ogni persone, con i suoi diritti ma anche ‘doveri inderogabili'”: “un’idea di società pluralista, aperta e tollerante, in cui le ragioni dell’autorità si confrontano con quelle della persona, con i suoi diritti e con le sue tutele, che però non sono necessariamente destinate a prevalere. Per ogni persona – ha aggiunto – la Costituzione è una protezione, ma è anche un punto di riferimento e una guida”. La Corte Costituzione non è “un semplice custode museale di formule imbalsamate di regole e principi”, piuttosto “un garante” dei “valori costituzionali, i vecchi e i nuovi”, e di “vecchi e nuovi diritti e doveri”.

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