L’appuntamento era confermato fino alle 17.30 di ieri sera: giovedì 4 aprile, ore 9, Palazzo Chigi, nomina presidente e consiglio d’amministrazione dell’Asi, l’Agenzia spaziale italiana. Poi in serata è saltato tutto, con la riunione del Comitato interministeriale per lo spazio (che segnerà il passaggio di consegne al vertice dell’Agenzia) rinviata al prossimo 9 aprile alle ore 10.30. Cosa è successo? La versione ufficiale racconta che alcuni ministeri hanno annullato all’ultimo momento la propria presenza per improvvisi e improrogabili impegni, circostanza che ha spinto i vertici del Comitato a rimandare l’appuntamento. Secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, però, il motivo è molto più politico: il Movimento 5 Stelle ha minacciato di disertare la riunione qualora il ministero del Tesoro avesse continuato a indicare Claudia Bugno come nome scelto dal Mef nel consiglio d’amministrazione Asi. I dicasteri titolati per legge a nominare un proprio rappresentate nel cda dell’Agenzia spaziale sono cinque: il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sceglie il presidente, Difesa, Esteri, Sviluppo Economico ed Economia i quattro membri del cda. Considerando che il M5s controlla Difesa e Sviluppo Economico, va da sé che senza Trenta e Di Maio non era possibile procedere in alcun modo, anche perché i due ministri hanno anche comunicato l’impossibilità di farsi rappresentare da delegati. Insomma: chiusura totale e rinvio doveroso, con la discussione politica con tutta probabilità rimandata al consiglio dei ministri in programma nel tardo pomeriggio di oggi. Non è un caso, inoltre, che sia stata scelta la prima data utile per il nuovo incontro del Comitato: nei prossimi mesi (che condurranno alla fondamentale ministeriale Esa di novembre) l’agenda dell’aerospazio è fitta di impegni, anche e soprattutto internazionali, il che non concede ulteriori perdite di tempo a chi di dovere.

In tal senso e ragionando sui tempi, c’è chi si azzarda a prevedere che il commissariamento di Piero Benvenuti possa durare ancora per qualche settimana, ipotesi però smentita da un’altra corrente di pensiero interna al mondo del settore aerospaziale, che propende per una rapida soluzione dell’intoppo, forse anche martedì prossimo. L’unica certezza in questo momento è che la situazione sembra essersi ingarbugliata e non di poco.

Proprio ieri sera tra l’altro è arrivata la presa di posizione del ministero delle Finanze sul caso della Bugno. Con una nota ufficiale, il Mef ha fatto sapere che “in merito ai ripetuti riferimenti sulla stampa circa presunte ‘sbianchettature‘ del proprio curriculum da parte di Claudia Bugno, consigliere del ministro Giovanni Tria, si ribadisce e precisa che il fatto non sussiste” si legge nel comunicato di via XX Settembre, che sottolinea come consultando il testo del curriculum vitae pubblicato sul sito del ministero, si può scorrere la lista dei diversi incarichi ricoperti da Bugno tra i quali, nel febbraio 2013-2015, quello in Banca Etruria come membro del consiglio di amministrazione e del Comitato per Controllo e Rischi. Proprio questo incarico, insieme al fatto che il figlio della seconda moglie di Tria fosse stato assunto dalla società del marito della Bugno, è stato uno dei motivi del niet da parte del Movimento 5 Stelle alla nomina della Bugno in Stm, poi rifiutata dopo la designazione in Asi. Di più: i pentastellati hanno chiesto un passo indietro della consulente anche dallo staff di Tria, con il sottosegretario Stefano Buffagni che a Repubblica ha dichiarato candidamente di “voler vedere le dimissioni della Bugno“. Per tutta risposta il ministro dell’Economia ha designato la sua collaboratrice nel cda dell’Asi, mossa che ha creato non poco malumore anche all’interno dell’Agenzia.

Un imprevisto che ha messo in discussione anche la quadra che era stata trovata per la composizione del cda: se il Mise ha comunicato da tempo che il suo consigliere Asi sarà l’astronauta-imprenditore Maurizio Cheli, per quanto riguarda Esteri e Difesa la scelta dovrebbe essere tutta in rosa: si fanno i nomi di Alessandra Celletti, di Simonetta Gentile e anche di Samantha Cristoforetti, anche se quest’ultima sembra più una suggestione mediatica che non una reale intenzione ministeriale. Poi, però, è arrivata la scelta di Tria, che con la nomina della Bugno (smentita categoricamente la sua vicinanza al Carroccio) ha ingarbugliato una partita che sembrava essere ormai chiusa.

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