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Congresso delle famiglie: cortei, flash-mob e appelli contro il convegno di Verona. “No a un nuovo Medioevo” - 2/4

Dal 29 al 31 marzo sono tante le iniziative per rispondere all'evento dedicato alla famiglia tradizionale e cattolica. Change.org e All Out propongono appelli per chiedere alle istituzioni di togliere i patrocini. Decine di associazioni hanno aderito alla mobilitazione di sabato. Telefono rosa: "I valori che propongono mettono a rischio la libertà della donna"
Congresso delle famiglie: cortei, flash-mob e appelli contro il convegno di Verona. “No a un nuovo Medioevo” - 2/4
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Le petizioni online – Su Change.org sono state raccolte più di 30mila firma dalla petizione indirizzata a Sergio Mattarella per chiedere che vengano ritirati tutti i patrocini, non solo quello del governo. “Tra i partecipanti il Vice Premier e Ministro degli Interni Matteo Salvini, il Ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana e il Vice-presidente commissione infanzia e adolescenza, Simone Pillon – si legge nel testo dell’appello -. Fra i relatori del convegno personaggi che si battono per l’introduzione della pena di morte per gli omosessuali e che ritengono le donne lavoratrici la causa della “distruzione della famiglia tradizionale”. E il testo precisa che “la finalità del ddl Pillon è quella di colpire chi decide di divorziare da ex partner maltrattanti attraverso cavilli giudiziari (il Senatore Pillon è avvocato) e la violenza economica”.

Oltre 140mila cittadini da tutto il mondo hanno invece sottoscritto la petizione promossa dall’associazione internazionale All Out assieme ad altre 29 associazioni italiane ed europee anche in questo caso “per richiedere il ritiro di tutti i patrocini“. E già domani, all’apertura del Congresso, All Out, insieme ad Arci e Arcigay, faranno un flash-mob per protestare contro ‘il nuovo Medioevo’ e durante il quale, spiegano, “consegneremo le firme di tutti i cittadini italiani e stranieri che hanno sostenuto la nostra campagna e spiegheremo il senso e il significato di ciascuna firma. Contemporaneamente saranno inviate digitalmente le firme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministero per la Famiglia e le disabilità, alla Regione Veneto e alla Regione Friuli-Venezia Giulia – ha ricordato Yuri Guaiana di All out-. Queste istituzioni devono tener conto delle idee di tutti i cittadini, non possono rendersi parte e strumento di una campagna ideologica che tende a escludere. Con la loro decisione di patrocinare questo evento stanno trasmettendo un’immagine del nostro Paese che non ci fa certo onore presso la comunità internazionale”.

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