Il 4 dicembre 2018 aveva detto che Ruby nel 2011 incassò da Silvio Berlusconi “un pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico” e in particolare 2 milioni “sono stati dati a Luca Risso”, ex compagno, e 3 “fatti transitare dal Messico a Dubai” ad uso esclusivo di Ruby. Un’operazione che secondo l’avvocato di Karima era stata interamente diretta dal collega Niccolò Ghedini. Parole messe nero su bianco da Egidio Verzini, legale della giovane marocchina tra giugno e luglio 2011, che parlando all’Ansa aveva ribadito quanto già anticipato a L’Espresso quattro anni fa.

Il giorno dopo, il 5 dicembre, mentre giornali e politici commentavano le sue dichiarazioni, lui era a Zurigo nella clinica ‘Dignitas’ – la stessa in cui ha concluso la sua vita Dj Fabo – ad aspettare il momento dell’eutanasia. Era in lista d’attesa da giorni e, secondo quanto riporta La Stampa, pare che a determinare la sua scelta sia stata la diagnosi di un male incurabile. Il certificato di morte è stato depositato il 3 gennaio scorso – 30 giorni dopo il decesso, come imposto nelle sue ultime volontà dal legale -, nel Comune di Treviso, dove risiedeva.

Nel cosiddetto processo Ruby ter l’ex premier si trova imputato per corruzione giudiziaria. Il quotidiano ricorda che Verzini era tra i testimoni dell’accusa nel processo a carico del Cavaliere, che riprende lunedì 4 febbraio. E proprio sulle ultime volontà dell’avvocato veronese, i pm milanesi avrebbero deciso di vederci chiaro. Si aspettavano di vedere ribadire questa tesi dei versamenti da Antigua dove Berlusconi ha una villa. Non è escluso, che, ora, cerchino dei documenti inediti che stanno alla base di queste ultime dichiarazioni. Un tassello ulteriore per dimostrare la corruzione di testimoni nel corso del processo Ruby.

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