“La memoria del governo in arrivo? Il nostro interlocutore è e resta Matteo Salvini“. A rivendicarlo è il presidente della Giunta per le elezioni e le immunità, Maurizio Gasparri, al termine della prima seduta dell’organismo che dovrà per primo decidere, in attesa dell’arrivo in Aula, sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno sul caso Diciotti. “Se il governo avrà cose da dire sarà lo stesso Salvini a riferircele, arricchendo la sua relazione”, ha aggiunto il senatore forzista, che ha proposto sette giorni di tempo per sentire il leader della Lega, il quale potrà chiedere di essere ascoltato o presentare una memoria. Gasparri ha poi spiegato che il voto in Giunta dovrebbe avvenire entro il 23 febbraio.

Ancora incerto il voto del M5s: “La memoria è una carta per poter giustificazione un voto contrario? Non sappiamo ancora. Siamo sempre stati fermi su queste materie, ma dobbiamo valutare caso per caso, non si può generalizzare”, ha spiegato il senatore Francesco Urraro. “Il nostro annuncio di voto favorevole era legato alla vecchia posizione di Salvini che voleva farsi processare. Ora la situazione è cambiata, ma non abbiamo ancora preso una decisione”, ha spiegato Mario Michele Giarrusso. Ad attaccare invece è il Partito democratico, con il senatore Francesco Bonifazi: “L’atto del Tribunale dei ministri è molto ben fatto e fondato, vediamo di capire cosa dirà Salvini. Chiaro che sarà decisivo l’atteggiamento del M5s, che mi sembrano molto confusi“.

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