Li chiamano i “gemelli Lupin” e già dal soprannome si capisce in cosa sono abili. Sono Eduard ed Edmond Trushi, due fratelli con un pedigree criminale degno del ben più noto Arsenio Lupin. E nessun Zenigata è mai riuscito ad acciuffarli. Sì, perché la loro caratteristica principale, quella di essere due gocce d’acqua, impedisce a qualunque giudice di condannarli, come successo mercoledì scorso a Verona. Trentaquattro anni, residenti a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, i gemelli Trushi, di origine albanese, agiscono in sinergia, sfuggendo anche al Ris, come riporta La Repubblica. 

I due iniziano a farsi notare una notte di quattro anni fa in Friuli. Nelle campagne di Porcia, in provincia di Udine, una Mercedes Classe A sfreccia a tutta velocità inseguita da una gazzella dei carabinieri. Prima di essere braccato, il conducente abbandona la macchina e fugge a piedi. Dalle analisi degli investigatori sull’auto emerge il Dna di Eduard, all’epoca trentenne. Chiamato davanti al giudice, si presenta con il fratello Edmond. Risultato: assolto. Impossibile stabilire il colpevole, i due sono gemelli omozigoti e hanno il codice genetico quasi identico.

Solo nel 2015 i due, indistinguibili, dal taglio di capelli ai tatuaggi sulle braccia, sono stati accusati dalla procura di Cuneo di un centinaio di furti tra il Piemonte e il Veneto. Il valore complessivo dei beni sequestrati (e quindi rubati) si aggira intorno ai 300mila euro, di cui 24mila euro in contanti, cinque Rolex, diamanti e gioielli. Furti e rapine, queste le loro specialità. Da Mantova a Firenze, da Treviso a Gorizia, fino a Pesaro e Pisa, i due gemelli si sono fatti beffe della giustizia centinaia di volte.

A Nogarole Rocca, nel Veronese, l’ultima puntata: una rapina in casa, di notte. Il proprietario sente il ladro e reagisce. Ne nasce una lite, in cui il malvivente perde il cappello. Il Ris lo analizza insieme ad alcune tracce di sudore e individua Eduard. Si presenta con Edmond e il giudice Laura Donati deve assolverlo. “Per rilevare quelle piccole differenze nel codice genetico servirebbero analisi particolarmente complesse con l’intervento e la collaborazione di laboratori altamente specializzati”, spiega un esperto della Scientifica riportato da Repubblica. Solo le impronte digitali li distinguono, ma con un paio di guanti i “gemelli Lupin” sono sicuri di farla franca.

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