“Tutela dell’ambiente e salvaguardia della salute”. Sono queste le istanze prioritarie per le circa 300 famiglie che vivono ai confini della zona rossa dell’area di cantiere sotto a quel che resta del Ponte Morandi, e oggi si sono date appuntamento per manifestare sotto la sede del Comune di Genova, per chiedere un incontro con il commissario straordinario e sindaco Marco Bucci e poi sfilare in corteo sotto la Prefettura e il palazzo della Regione Liguria.

Gilet arancioni “come la zona in cui ci troviamo”, dimenticati dal ‘Decreto Genova’, gli abitanti che dovranno convivere per almeno un anno con le polveri, i rumori e i movimenti dei cantieri. Chiedono garanzie sul loro futuro e sulla possibilità di partecipare attivamente con osservazioni e conoscenza della tabella di marcia dei lavori: “Al momento non sappiamo nulla – spiegano dal comitato – ci hanno garantito si aprirà un tavolo per tenerci costantemente aggiornati, sono ancora promesse… siamo ottimisti, ma aspettiamo i fatti”. Tra i manifestanti in molti rivendicano anche il diritto ad avere quanto meno un indennizzo, come previsto in casi analoghi di lavori pubblici così impattanti ma per ora non garantito.

“Abbiano ottenuto qualcosa e siamo contenti: saranno installate a breve delle centraline per il monitoraggio di aria e per l’acustica in modo da avere sotto controllo la situazione”, ha detto Fabrizio Bellotti, presidente del comitato abitanti confini zona rossa, al termine dell’incontro con Marco Bucci. “Con il commissario – ha aggiunto Belotti – faremo incontri periodici, il primo dovrebbe essere il 22. Inoltre sono stati definiti due osservatori, uno su ambiente e uno sulla riqualificazione, e noi saremo presenti come delegazione per portare proposte e per ascoltare”. Anche il Prefetto si è preso carico delle nostre istanze e le porterà al governo.

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