Società

Salvini sarebbe da scomunicare. Lo dice il diritto canonico

Si professa cattolico, corteggia gli oltranzisti, comizia con il rosario in mano, si fa gli autoscatti con il presepe. Ma il nostro ministro dell’Interno, se si usasse ancora la scomunica, sarebbe da scomunicare. Ecco un rapido elenco degli articoli del Codice di diritto canonico che Salvini ha ripetutamente dimostrato di disprezzare.

Can. 210 – Tutti i fedeli, secondo la propria condizione, devono dedicare le proprie energie al fine di condurre una vita santa e di promuovere la crescita della Chiesa e la sua continua santificazione

Il ministro dell’Interno Salvini ha più volte e ripetutamente attaccato la Chiesa, i suoi rappresentanti, i suoi sacerdoti, i suoi organi di stampa.

Can. 212 – §1. I fedeli, consapevoli della propria responsabilità, sono tenuti ad osservare con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o dispongono come capi della Chiesa

Il ministro dell’Interno Salvini, ancor più nella sua funzione pubblica e istituzionale, non solo ha bellamente ignorato le indicazioni del Papa rispetto al tema dell’accoglienza e delle migrazioni, ma le ha violentemente attaccate. E sia in quanto privato cittadino sia nel suo ruolo istituzionale ha violato tali indicazioni, mettendo in pratica atti e dando disposizioni ministeriali opposte all’indicazione della Chiesa, dei suoi maestri della fede e dei suoi capi.

Can. 222 – §2. Sono anche tenuti all’obbligo di promuovere la giustizia sociale, come pure, memori del comandamento del Signore, di soccorrere i poveri coi propri redditi

Il ministro dell’Interno Salvini ha promosso, con le sue politiche, l’ingiustizia sociale; inoltre – sempre nelle sue funzioni – ha impedito il soccorso, cosa forse ancor più grave del non soccorrere.

Can. 223 – §1. Nell’esercizio dei propri diritti i fedeli, sia come singoli sia riuniti in associazioni, devono tener conto del bene comune della Chiesa, dei diritti altrui e dei propri doveri nei confronti degli altri

Il ministro dell’Interno Salvini non ha tenuto conto dei propri doveri e dei diritti altrui né in quanto singolo, né in quanto dirigente di un’associazione (il suo partito), né, ancor più grave, nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali. Ha anzi impedito e criminalizzato chi avrebbe voluto esercitare i propri doveri nei confronti degli altri e chi ha cercato di far rispettare gli altrui diritti

Can. 225 – §1. I laici, dal momento che, come tutti i fedeli, sono deputati da Dio all’apostolato mediante il battesimo e la confermazione, sono tenuti all’obbligo generale e hanno il diritto di impegnarsi, sia come singoli sia riuniti in associazioni, perché l’annuncio della salvezza venga conosciuto e accolto da ogni uomo in ogni luogo; tale obbligo li vincola ancora maggiormente in quelle situazioni in cui gli uomini non possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo se non per mezzo loro

Il ministro dell’Interno Salvini ha impedito de facto l’accesso alla conoscenza e all’accoglienza dell’annuncio della salvezza, in particolar modo lo ha fatto in quelle situazioni in cui gli uomini non possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo. 

Can. 227 – È diritto dei fedeli laici che venga loro riconosciuta nella realtà della città terrena quella libertà che compete ad ogni cittadino; usufruendo tuttavia di tale libertà, facciano in modo che le loro azioni siano animate dallo spirito evangelico e prestino attenzione alla dottrina proposta dal magistero della Chiesa, evitando però di presentare nelle questioni opinabili la propria tesi come dottrina della Chiesa

Il ministro dell’Interno Salvini ha più volte dichiarato che “le parole di qualche vescovone o di Famiglia cristiana o del quotidiano dei vescovi non rappresentano l’animo dei cristiani e dei cattolici”, in tal modo non solo evitando in modo consapevole di prestare attenzione alla dottrina, ma addirittura sovvertendo l’ordine della Chiesa stessa.