Notizie positive dall’ultimo bollettino dell’Istat sul mercato immobiliare italiano: nel secondo trimestre del 2018 le transazioni vedono un segno +, confermato anche dall’aumento del 2,7% dei mutui. Com’è evidenziato in un articolo di Immobiliare.it, ci sono tuttavia alcune differenze fra settore abitativo e commerciale e fra le diverse aree del Paese.

L’incremento delle vendite riguarda soprattutto il Nord

 Il quadro generale, confermato anche dall’Agenzia delle Entrate, vede le compravendite tra aprile e giugno aumentate dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e addirittura del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2017. Ma il trend positivo emerge soprattutto se raffrontiamo i dati con quelli degli ultimi anni: rispetto ai valori minimi di fine 2013 le transazioni sono cresciute del 39% avvicinandosi, se non proprio raggiungendo, i livelli pre-crisi (-4% rispetto alla media del 2010). L’incremento non è però omogeneo: al Sud e al Centro le transazioni sono pressoché uguali a quelle del primo trimestre (rispettivamente +0% e +0,4%), mentre nelle Isole si segnala persino una leggera flessione (-1,3%). L’aumento riguarda dunque soprattutto il Nord-ovest (+3%) e il Nord-est (+2,7%).

Più in difficoltà il settore commerciale

Il comparto residenziale, che riguarda oltre il 90% delle transazioni, va decisamente meglio di quello commerciale sia su base trimestrale sia annua. Nel dettaglio, tra aprile e giugno si è registrato un netto calo delle vendite soprattutto al Centro (-6,5%), nelle Isole (-3%) e, in misura inferiore, al Sud (-1,5%). Il quadro è molto più roseo al Nord-ovest, che ha visto una crescita vicina al 7% al contrario del Nord-est, dove l’aumento si ferma allo 0,6%.

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