La Commissione Ue avverte l’Italia sui tempi di realizzazione del Tav, spiegando che “non può escludere di chiedere” al governo di “ripagare i contributi Cef già avuti se i fondi non possono essere ragionevolmente spesi in linea con le scadenze dell’accordo di finanziamento”. Ad annunciarlo è stata una portavoce della Commissione dopo la decisione congiunta italo-francese di rinviare al 2019 i prossimi bandi di gara dell’Alta Velocità Torino-Lione.

Da Bruxelles spiegano che “al momento non può essere una cifra” dei possibili rimborsi da parte dell’Italia, in applicazione “del principio ‘usare o perdere i fondi’”. La portavoce ha sottolineato che la Commissione si augura che “questo non succeda perché pensiamo che la Torino-Lione sia un progetto importante”. Secondo l’Europa, come qualsiasi altro progetto della Connecting Europe Facility, i finanziamenti – al momento 814 milioni di euro – potrebbero ridursi per i “ritardi nell’attuazione”.

La situazione, ha aggiunto la portavoce, “è monitorata da vicino dalla Commissione Ue e dall’Agenzia esecutiva per le reti e l’innovazione (Inea), in contatto con le autorità francesi e italiane”. Che due giorni fa hanno firmato un’intesa per sbloccare 2 miliardi di appalti ma chiedendo a Telt di rinviare i bandi “almeno fino alla fine del 2018”, come spiegato dal ministro Danilo Toninelli.  “A seconda degli sviluppi nelle prossime settimane – spiega ora la Commissione Ue – nella prima parte del prossimo anno potrebbero diventare necessari cambiamenti all’accordo di finanziamento per modificare l’ambito dell’azione e i suoi tempi”.

Parole che hanno spinto il ministro delle Infrastrutture ha ribadire che “come detto di persona alla Commissaria Violeta Bulc, l’Ue non si preoccupi” della questione Tav. “Tutto l’iter sarà gestito in condivisione con la Francia e nel rispetto del contratto di governo – ha aggiunto Toninelli – Non verranno sprecati soldi pubblici e, anzi, saranno utilizzati al meglio per il bene dei cittadini”. Intervenendo al question time al Senato, il ministro ha poi risposto a un’interrogazione del Pd ribadendo che l’analisi costi-benefici “sarà resa pubblica, che sarà condivisa con il governo francese, che sarà presentata insieme ad una parallela analisi tecnico giuridica”. L’interlocuzione che in queste settimane ho svolto con la Francia e che attualmente è in corso con la Commissione europea “ha lo scopo di portare avanti questo percorso senza compromettere la disponibilità del finanziamento europeo, il cui venir meno è stato agitato strumentalmente da più parti”.

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