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Fabrizio Corona non tornerà in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza: “Sta facendo un buon percorso di riabilitazione”

I giudici hanno riconosciuto così che le uscite fatte in questo periodo dall'ex re dei paparazzi erano per lavoro, come sostenevano il suo avvocato Antonella Calcaterra in una memoria depositata agli atti. Confermato però l'affidamento terapeutico, per disintossicarsi dalla dipendenza psicologica dalla cocaina
Fabrizio Corona non tornerà in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza: “Sta facendo un buon percorso di riabilitazione”
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Fabrizio Corona non deve tornare in carcere. È questa la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha respinto la richiesta della Procura Generale e ha confermato però l’affidamento terapeutico, per disintossicarsi dalla dipendenza psicologica dalla cocaina. I giudici hanno riconosciuto così che le uscite fatte in questo periodo dall’ex re dei paparazzi erano per lavoro, come sostenevano il suo avvocato Antonella Calcaterra in una memoria depositata agli atti. Secondo i magistrati, l’ex agente fotografico ha osservato la piena adesione del programma “trattamentale e terapeutico” concordato che rappresenta i contenuti fondamentali della misura in corso. In sostanza, è stata data una valutazione “positiva” del suo percorso, sia a livello personale che familiare, per cui Corona può proseguire l’affidamento terapeutico in prova con rientro a casa non oltre le 23.30.

La decisione del Tribunale è stata notificata venerdì mattina al legale di Corona che, appena appresa la notizia, ha commentato entusiasta su Instagram: “Grazie ai magistrati“. Fabrizio aveva infatti sostenuto davanti ai giudici di essersi sempre mosso per motivi di lavoro, replicando alle accuse della Procura che gli contestavano di aver violato più volte le regole dell’affidamento. Dall’uso dei social, alla partecipazione al Gf Vip con tanto di lite con la conduttrice Ilary Blasi, erano queste alcune delle accuse mosse all’ex re dei paparazzi che aveva risposto, tramite il suo avvocato, spiegando che lo scontro con la moglie di Francesco Totti faceva parte di un accordo con la produzione per alzare gli ascolti del programma dietro un compenso di 35mila euro. 

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“Sono stati presi in esame gli aspetti complessivi e in piena corrispondenza delle norme non si sono fatte valutazioni morali rispetto a un personaggio pubblico, ma una valutazione della persona”, ha commentato Antonella Calcaterra, legale di Corona.

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