“Resisteremo. In nome del Vangelo”. Dopo il blitz interforze di polizia, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, Asl, ispettorato del lavoro e vigili del fuoco nella pizzeria del Rifugiato di Vicofaro mentre era in corso una cena, don Massimo Biancalani parla. E spiega: “Perseguitato da Matteo Salvini? No, non voglio usare paroloni o fare il vittimista. Dico solo che quando ho visto arrivare in parrocchia tutti quei poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, ho pensato ‘Adesso ci arrestano’. In tutto una cinquantina di persone. Un numero davvero spropositato. Mi è sembrato fuori luogo e ho pensato che volessero intimidirci”. Nella parrocchia pistoiese, il prete dell’accoglienza ai migranti, più volte rimbrottato dal ministro dell’Interno si dice scosso, come anche i parrocchiani e il vescovo Fausto Tardelli. “Sono profondamente amareggiato. Quanto accaduto mi inquieta e non mi piace”, spiega la guida della diocesi toscana.

Motivo del blitz? “Ci hanno detto che all’origine ci sarebbe una lettera di 190 cittadini di Vicofaro, ma a me questa lettera non è arrivata. Noi non sappiamo chi e cosa ci contestano”, sostiene don Biancalani. C’è anche chi crede che il blitz sia scattato in seguito all’annuncio via Facebook del prete di una cena alla pizzeria del Rifugiato. Che nelle settimane scorse è stata chiusa per alcuni problemi alle caldaie. Così dopo l’ordinanza del centro immigrati, leggere sui social di una pizza annunciata deve aver irritato e indotto ad un sopralluogo così eclatante. “Hanno chiesto le generalità ai migranti e non hanno trovato nulla di irregolare. Anche perché noi non abbiamo cucinato la pizza ma portato cibi già cotti” , spiega don Biancalani.

E intanto il blitz a Vicofaro approda in consiglio regionale e in parlamento. Il Pd toscano ha presentato un’interrogazione in cui sostiene che “questi gesti eclatanti servono solo a alimentare ostilità nella comunità”. Più duro l’intervento dell’ex ministro pistoiese Vannino Chiti: “È un fatto grave che colpisce i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione. Un atto contro le regole della democrazia e della convivenza. Chi l’ha ordinato? Chi si è preso la responsabilità di violare quei diritti? Prefetto, questore, comandante della guardia di finanza, sindaco devono dare risposte ai cittadini. In parlamento mi auguro che ne sia chiesto conto al ministro degli interni”.

E così il discorso scivola inevitabilmente su Salvini. “Tutta la mia solidarietà a don Biancalani, ‘colpevole’ di lavorare per l’integrazione. Ho depositato questa mattina un’interrogazione a Salvini, il quale dovrà rispondere del blitz avvenuto in occasione di una pizzata organizzata nella parrocchia di Vicofaro. Un dispiegamento di forze dell’ordine che ha generato solo spavento nella popolazione visto che non è stata contestata alcuna violazione di legge“, afferma il senatore Leu Francesco Laforgia. “Ricordo a Salvini che la solidarietà e l’umanità non sono ancora reato – aggiunge Laforgia in una nota – Se ne faccia una ragione”.

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