Fist of the North Star: Lost Paradise è l’ultimo gioco dedicato a Ken il Guerriero, i suoi predecessori non hanno mai entusiasmato il grande pubblico, risultando spesso noiosi e mancanti di quel pathos che permeava l’opera originale che negli anni 80 ha conquistato milioni di fan; l’ultima creazione dello Studio Ryu ga Gotoku, i creatori della saga di Yakuza, e pubblicata da SEGA in esclusiva PlayStation 4 è un action con elementi RPG che ci mette nei panni del famoso guerriero di Hokuto, Kenshiro.

Nel suo viaggio alla ricerca di Yuria (l’amata rapita), Kenshiro si troverà molto spesso ad affrontare combattimenti contro bande di punk o legate al boss di turno, proprio come nei giochi della serie Yakuza; livello dopo livello otterremo delle sfere da utilizzare per potenziare le sacre tecniche di Hokuto, permettendoci cosi di divenire “morte che cammina” citando una frase dell’anime.

Purtroppo però il combattimento offerto dal gioco tende a essere abbastanza ripetitivo, almeno nelle prime ore di gioco, a portare un po’ di muovimento ci pensanno degli oggetti speciali chiamati Talismani del Destino: questi oggetti sono in grado di incanalare tecniche di altri personaggi del gioco e della serie, permettendo a Ken la possibilità di usare delle abilità differenti e peculiari, come ad esempio le tecniche di Nanto.

C’è da dire che “Fist of the North Star: Lost Paradise” regala a tutti i giocatori la possibilità di vivere il mondo post apocalittico di Kenshiro, con estrema dovizia di particolari e con una direzione artistica fedele alle opere originali di Tetsuo Hara e Buronson, nonostante siano state fatte delle scelte legate al gameplay che non seguono fedelmente la storia, ma ne creano una ex-novo proprio per meglio adattarsi alle varie situazioni di gioco. I nemici sono vari e ben caratterizzati, anche se molti di essi non sono niente altro che carne da macello nelle mani del protagonista, diventanto punti facili per passare al livello successivo;

Graficamente parlando invece il titolo è molto ben realizzato e bello da vedere, nonostante ci sia qualche sbavatura qua e la che però non va a intaccare lo stato complessivo dell’opera. Il comparto audio offre effetti sonori e colonna sonora che si sposano perfettamente con la tipologia di gioco rimandando alle scene del cartone animato, consigliato l’audio in giapponese, che dona molta più enfasi ai dialoghi tra i personaggi.

In definitiva, Fist of the North Star: Lost Paradise rimane un must have per tutti gli amanti del personaggio di Kenshiro e della sacra scuola di Hokuto nonostante qualche sbavatura, saprà sicuramente soddisfare i fan della serie e chi cerca un buon action, purchè sia disposto a scendere a qualche compromesso…D’altronde “mai, mai, scorderai…l’attimo.La terra che tremò….

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