L’aula della Camera ha respinto a scrutinio segreto le dimissioni del deputato di Fratelli d’Italia Guido Crosetto. I voti favorevoli sono stati 187, 285 i contrari. Il parlamentare piemontese aveva annunciato di voler abbandonare il seggio per una questione di opportunità: è infatti presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza. “Mi avrebbe infastidito se, quando avessi parlato di tagli alla Difesa, qualcuno si fosse chiesto a che titolo lo facevo. Le mie dimissioni le ho decise, dunque, più per rispetto alla Camera e a ognuno di voi che a me stesso”, ha detto in Aula. Ha precisato, comunque, di non essere obbligato a dimettersi: “Non esiste alcuna incompatibilità tra la mia posizione e quella di deputato: il presidente di Federalberghi è stato senatore per cinque anni”.

L’unico gruppo parlamentare a dare indicazione di voto è stato il Movimento 5 Stelle, che ha invitato a votare a favore delle dimissioni. “Il M5s, coerentemente con quanto fatto sia in questa legislatura che in quella passata, ritiene che se c’è la volontà di un collega di dimettersi si vota a favore delle sue dimissioni” ha spiegato in Aula Cosimo Adelizzi. Alcuni deputati sono invece intervenuti a motivare il proprio voto contrario, tra cui Vittorio Sgarbi, il leghista Giuseppe Basini e il democratico Piero Fassino: “La distanza tra noi in questa aula conferma le diverse appartenenze politiche, ma negli anni ho conosciuto in lui un uomo con il senso delle istituzioni dello Stato, che ha sempre avuto attenzione e riconoscimento degli interlocutori ed ha contribuito sempre alla ricchezza del dibattito politico del Paese. Il Parlamento farebbe un errore grave a privarsi delle sue competenze”, ha detto l’ex sindaco di Torino.

“Sinceramente, pensavo che le mie dimissioni passassero. Sono colpito e, certamente, lusingato, anche per gli interventi in aula dei colleghi nei miei riguardi”, ha fatto sapere Crosetto dopo la votazione. “Fassino, devo dire, mi ha quasi commosso, perché è da una vita che siamo su barricate avverse, e in più è un riconoscimento che vale doppio, essendo mio corregionale”, ha aggiunto. Per il deputato Pd Enrico Borghi, “i grillini, nonostante la prerogativa del voto segreto, hanno voluto dare una specifica indicazione di voto, ma hanno raccolto solo 187 voti favorevoli a fronte dei 220 deputati del loro gruppo, con numerose assenze non giustificate“. “Appare chiaro che i deputati leghisti hanno per lo più votato contro le dimissioni del collega Crosetto, segnando in tal modo un preciso fatto politico“, ha dichiarato.

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