A New York Google ha appena alzato il sipario su Pixel 3 e Pixel 3 XL. Si tratta dei nuovi smartphone Android dell’azienda di Mountain View, concepiti con una strategia simile a quella Apple con gli iPhone XS e XS Max: offrire tanta potenza e ottime prestazioni fotografiche con differenti diagonali di schermo, così da andare incontro alle diverse esigenze degli utenti, alla ricerca di dispositivi con display – e dimensioni – più o meno grandi.

Partiamo dunque dai tratti distintivi dei due modelli. Pixel 3 XL è caratterizzato da un design con cornici ridotte e il notch (l’ormai nota “tacca” superiore introdotta per la prima volta da iPhone X), che fa dunque il proprio esordio anche negli smartphone Google. Integra uno schermo P-OLED (Plastic OLED, già visto su dispositivi come LG V30) da 6,3 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.280 pixel, protetto da un Gorilla Glass 5 (un vetro particolarmente resistente).

Vista la diagonale da 6,3 pollici, il Pixel 3 XL entra in competizione direttamente con i vari iPhone XS Max, Galaxy Note 9 e, probabilmente, l’attesissimo Mate 20 Pro di Huawei (che dovrebbe essere presentato la prossima settimana). Ha dimensioni generose, e se siete alla ricerca di uno smartphone particolarmente maneggevole, puntate direttamente sul Pixel 3. Anche in questo caso troviamo un design con cornici ridotte (almeno quelle laterali), ma non c’è il notch. Lo schermo ha una diagonale da 5,5 pollici, è caratterizzato da una risoluzione pari a 1.080 x 2.280 pixel ed è realizzato con tecnologia AMOLED. Presente la protezione garantita dal Gorilla Glass 5. Tutto è alimentato da una batteria da 3.340 mAh (milliamperora).

Con uno schermo da 5,5 pollici, i rivali del Pixel 3 diventano iPhone XS e Huawei P20. Parliamo di uno smartphone più piccolo rispetto alla variante XL, pensato appunto per chi cerca soprattutto agilità manuale. Oltre a rinunciare però all’ampio display da 6,3 pollici, in questo modello c’è una batteria più piccola da 2.915 mAh.

Passiamo adesso ai tratti in comune tra le due nuove creature di Google. Entrambe sono basate sul processore Snapdragon 845 di Qualcomm accoppiato a 4 Gigabyte di RAM e a 64/128 Gigabyte di memoria interna (non espandibile). Per intenderci, siamo in presenza di una potenza hardware paragonabile agli attuali dispositivi al top nel mercato smartphone: i già citati Note 9 e XS Max, ma anche P20 Pro e Galaxy S9, solo per citarne alcuni. Insomma, il livello è alto.

Manca il jack da 3.5 mm per gli auricolari (si potranno agganciare alla porta utilizzata per la ricarica), mentre l’audio è stereo (sfruttando la capsula auricolare, la griglia che solitamente si utilizza durante le telefonate). C’è la certificazione IP67 per la resistenza ai liquidi e alla polvere e il sensore biometrico (impronte digitali) per lo sblocco degli smartphone (posizionato sulla parte posteriore).

Sul retro di tutti e due gli smartphone c’è una sola fotocamera da 12.2 Megapixel. Google non ha integrato più sensori, com’è ormai consuetudine in ambito smartphone, scegliendo di puntare soprattutto sugli algoritmi di elaborazione dell’immagine, che con il Pixel 2 XL dello scorso anno sono riusciti a fare la differenza in senso positivo.

Non a caso, l’azienda di Mountain View ha introdotto alcune funzionalità specifiche a livello software. La prima è chiamata Top Shot, con la quale la fotocamera realizza più scatti di una stessa scena e identifica automaticamente quello migliore con l’etichetta “smart capture” (è possibile comunque sceglierlo manualmente). C’è poi Photobooth, ovvero l’autoscatto evoluto: sorridendo, facendo le linguacce o altre espressioni buffe, i Pixel cattureranno in autonomia un selfie.

Per quanto riguarda gli autoscatti, Google ha parlato anche di “super selfie”. I Pixel 3 infatti, sulla parte frontale, integrano due fotocamere da 8 Megapixel, con uno dei sensori equipaggiato con ottica grandangolare per i selfie panoramici. Tutto è mosso da Android 9.0 Pie, l’ultima versione del famoso sistema operativo.

Prezzi e disponibilità. Pixel 3 e 3 XL arriveranno in Italia, rispettivamente, a partire da 899 e 999 euro (versioni da 64 Gigabyte di memoria). Per quelle da 128 Gigabyte saranno necessari 999 e 1.099 euro. Insomma, sono lontani i tempi in cui il Nexus 5 di Google, commercializzato nel 2013, arrivò nel nostro paese a 349 euro.

Google Home Hub e Pixel Slate

Pixel 3 e Pixel 3 XL non sono stati gli unici protagonisti dell’evento. L’azienda di Mountain View ha infatti presentato anche Google Home Hub e Pixel Slate. Il primo è una sorta di display smart (integra uno schermo da 7 pollici) basato su Assistant (l’assistente vocale di Google), concepito come centro di controllo multimediale e dei dispositivi di domotica (lampadine Wi-Fi, elettrodomestici connessi ecc…).

Il secondo invece è un tablet basato su Chrome OS, un sistema operativo sempre realizzato da Google ma diverso da Android. Ha infatti un’interfaccia e funzionalità più simili a Windows, e questo lo rende decisamente più produttivo rispetto a quelli per smartphone. Il dispositivo in questione ha a disposizione una cover con tastiera fisica da agganciare attraverso un connettore molto simile a quello visto sugli iPad Pro. È possibile dunque trasformarlo in una sorta di piccolo PC portatile.

Questi due dispositivi non dovrebbero arrivare immediatamente sul mercato italiano. Vi terremo informati.

Articolo Precedente

Scaffali dei supermercati riforniti e in ordine grazie al robot Refills. Dipendenti contenti?

next
Articolo Successivo

Google si ritira da bando del Pentagono da dieci miliardi: “Non rispetta i nostri principi sull’intelligenza artificiale”

next