Le “uscite vincolate”, ovvero le spese che i cittadini devono necessariamente sostenere, alla fine di quest’anno ammonteranno a circa 7.300 euro a persona. E sebbene siano leggermente calate rispetto al 2014, rappresentano comunque il 40,7% dei consumi totali: sono alcune delle evidenze emerse dalle ultime rilevazioni di Confcommercio, che ha analizzato nel dettaglio le singole voci di spesa e il trend degli ultimi anni.

Tra bollette e manutenzione, è la casa a incidere maggiormente

Come spiega anche un recente articolo di Immobiliare.it, la principale voce di spesa per le famiglie resta la casa: nel 2018 tra affitto, bollette e manutenzione spenderemo infatti oltre 4 mila euro.
Tra le componenti delle spese obbligate rientrano la mobilità, ovvero il costo del carburante e delle assicurazioni, l’alimentazione e la sanità. Ebbene, se il cibo è leggero in calo (il 15% dei consumi totali rispetto al 15,4% del 2014), tutte le altre voci sono in crescita.

Dal 2010 l’elettricità è cresciuta quasi del 9%

Uno dei motivi che spiega il perché si sia raggiunta una cifra simile è il rincaro delle bollette elettriche. Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2017, infatti, i costi legati all’utilizzo di energia sono aumentati quasi dell’8,7%. Traducendo la percentuale in cifre, si scopre che otto anni fa il costo dell’elettricità era di 0,1943 euro per kWh, che nel 2010 sono diventati 0,2111 kWh, quindi una spesa annuale di 675 euro a famiglia tenendo conto di un consumo medio pari a 3.199 kWh. Se a ciò si aggiunge la consapevolezza che tasse e imposte costituiscono il 37% del prezzo finale, appare chiaro che la liberalizzazione del 2007 non ha portato grossi vantaggi alle tasche degli italiani.

In Europa non va molto meglio

Questo aumento non ha riguardato solo il nostro Paese, anzi: in Francia le bollette elettriche sono salite addirittura del 30,9%, nel Regno Unito del 27% circa, in Germania del 26,7% e in Spagna del 25%. Il prezzo dell’energia domestica risulta diminuito solo in 8 dei 28 Paesi monitorati, tra cui l’Ungheria (-31%), Malta (-19,9%) e i Paesi Bassi (-12,3%).

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