Bologna, anno 2018 – C’è un progetto, sì, c’è un progetto fighissimo: venti migranti per ogni quartiere impegnati in attività di volontariato (volontariato: se non vogliono no), a nettare i muri deturpati dalle scritte brutte brutte, a togliere le cacche di cane da sotto i portici, a lucidare le strade e a pulire i parchi. Perché tutto questo? Per integrarli, che domande. Pensate che una trentina di loro sono già in giro per la città a “lavorare” e il progetto sta andando alla grandissima e sono sicuro che andrà sempre meglio. Ottima iniziativa.

E’ bellissimo sapere che i regaz volontari (se non vogliono no) possano uscire dai centri di accoglienza per fare qualcosa di socialmente utile, rigorosamente non retribuiti, per la città che li ospita; l’alternativa è star lì a sbattere la testa contro le pareti della propria solitudine in attesa che venga sera e in attesa di un futuro migliore che non so se verrà, ma non credo che venga se non per alcuni (leggi: gratta e vinci esistenziale).

Ribadisco, ottima iniziativa. Intanto passano il tempo e mettono una pezza su uno dei più grossi problemi della città, anzi forse proprio il problema di Bologna: i paciughi sui muri.
Ribadisco, ottima iniziativa. L’alternativa a questa lodevole soluzione sarebbe stata: ricchi di destra e sinistra che non hanno bisogno di lavorare per vivere (Bologna ne è strapiena), che puliscano loro i muri dai paciughi.

Solo che non lo fanno e hanno ragione. “Non ho mai lavorato in vita mia, vado a pulire i muri? Ma te sei fuori!”. Poi prendono un aereo e vanno in vacanza a scrivere post su Salvini (a volte anche Di Maio), Renzi, Boeri, Marchionne.

Ribadisco, ottima iniziativa. E come dicono i regaz “Daje”, ma anche “Bela vez”.

P. s. il progetto partirà da settembre, ché ad agosto non si lavora. Le basi dell’integrazione partono anche dal sapere questo.

In evidenza, la foto che ha commosso il popolo della rete: Masotti sul ponte di San Donato che lavora gratis per Roberto Morgantini 

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