“Chi ha detto che anche a 80 anni una donna non debba sentirsi amata, preparata, in ordine e pure coccolata?”. Salvatore Visone, per tutti Sasi, ha 41 anni ed è originario di Napoli. Il suo negozio di acconciature si trova nel cuore dei Quartieri spagnoli. Da più di tre anni, ormai, porta avanti la sua offerta: messa in piega gratis, tutti i martedì, per le donne con pensione minima. “Se ognuno avesse un po’ più di attenzione verso gli altri l’Italia sarebbe un posto migliore”, sorride.

Tutto è nato un giorno di fine ottobre del 2015, quando Salvatore vede una signora avvicinarsi al suo locale, dare un’occhiata al prezzario e poi andarsene. “Ricordo quel momento come se fosse ora – racconta – Così, da allora, ho deciso di dedicare un’intera giornata alle donne”. Ogni martedì, così, Sasi offre dieci messe in piega gratuite per le signore del quartiere con pensione minima.

Il suo locale in Vico Due Porte a Toledo si è trasformato in un piccolo punto di ritrovo. Ma senza mai approfittarne: “Nessuno è venuto solo per lo sconto – spiega Salvatore –. Anzi, qualche turista, conoscendo l’iniziativa, ha deciso di venire a fare i capelli e poi lasciare un taglio pagato per chi non poteva permetterselo”, continua. In più Salvatore ha provato a fare rete, a coinvolgere anche gli altri lavoratori del quartiere. Come la promozione accordata con la vicina trattoria Da Nennella dove ogni martedì, dopo la messa in piega, le signore potevano usufruire di un pasto gratuito. “Eppure nessuno, ad oggi, ha mai sfruttato l’offerta – racconta Salvatore – Dobbiamo tener conto di una cosa: stiamo parlando di una categoria di persone molto particolare. E molto delicata. Le donne anziane che vivono con la minima hanno una dignità che va al di là dell’immaginabile”.

Le donne anziane che vivono con la minima hanno una dignità che va al di là dell’immaginabile

La reazione dei clienti, comunque, è stata molto positiva. L’opposto rispetto ad altri parrucchieri della città. “Alcuni mi hanno chiamato, consultato. Ma poi subito si sono concentrati sul ritorno d’immagine. Io posso assicurare che l’aspetto economico non c’entra niente in questa vicenda. Né che esiste un guadagno di alcun tipo”.

La decisione di Salvatore nasce anche da una volontà politica ben precisa. “Da tre anni cerchiamo di attirare l’attenzione dei vari politici che promettono di ritoccare le pensioni minime – spiega l’acconciatore napoletano – Ma alla fine non agiscono”. Dal Comune o dalle istituzioni Salvatore non ha mai ricevuto nulla: una mail, una visita, un sostegno simbolico. Eppure nel luglio 2016 è stato premiato con una medaglia al valore civico dall’associazione Carlo La Catena, vigile del fuoco napoletano morto nella strage di Via Palestro, a Milano, nel 1993. “Ricordo ancora la sera della premiazione – sorride Salvatore –. C’erano magistrati, carabinieri, persone che avevano fatto qualcosa di grande per qualcuno o per la città di Napoli. Quando sono salito sul palco ero emozionato e mi sentivo quasi fuori luogo. Tutti mi hanno rassicurato, dicendomi che ognuno fa quel che può, nel suo campo”.

Qualche turista ha deciso di venire a fare i capelli e poi lasciare un taglio pagato per chi non poteva permetterselo

Il futuro? “No, la promozione non avrà termine – sorride Salvatore –. Nel mio piccolo voglio far felice per almeno mezz’ora qualche nonna. E magari toccare la coscienza dei miei colleghi e di qualche politico”. Anzi, il parrucchiere dei Quartieri spagnoli rilancia. “Stiamo lavorando a un progetto di crowdfunding per far allargare la forbice”. Oltre alla messa in piega, così, si potrà donare un taglio, un colore, un’acconciatura ad hoc. “Il tutto sempre riservato alle nostre donne che vivono con una pensione minima”.

Così ogni martedì Salvatore porta avanti la sua piccola battaglia. Nel suo salone, dal nome #Hairstudio76, lo aiutano la sua compagna e una giovane ragazza. “Mia moglie Maria all’inizio era scettica. Poi col tempo ha cambiato idea. Soprattutto da quando ha visto lo sguardo con cui ti ringraziano le persone che non possono permetterselo appena finito il taglio”. Tra i vicoli dei Quartieri spagnoli Salvatore è diventato quasi una star. Qualcuno vuole attribuirgli il premio Nobel. Tuttavia Sasi non lo nasconde: “Mi aspettavo qualcosa di più da una città così generosa come Napoli. Anche da parte delle istituzioni”. Ma il suo lavoro non cambierà. “Se anche un solo parrucchiere, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia sposasse la nostra causa – conclude – l’Italia sarebbe un posto migliore. Lo sguardo di quelle donne me lo porterò dentro per sempre”.

Articolo Precedente

Festival Psicologia, un’occasione per riflettere sull’umanità del futuro. Come saremo nel 2030?

next
Articolo Successivo

L’emozione governa la società, il Parlamento, i mercati. Fossi un prof farei una rivoluzione

next