“Mattarella? Ha messo le mani nel programma del governo, ma non siamo una repubblica presidenziale, né una monarchia. Siamo una repubblica parlamentare. Non può dire che il pericolo era Savona dopo il bail-in firmato last minute e i decreti su quattro banche decotte che hanno danneggiato i risparmi italiani, nel silenzio totale di tutte le alte cariche dello Stato”. Così a Dimartedì (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, stigmatizza il veto del presidente della Repubblica sul governo M5s-Lega. Travaglio menziona l’articolo di Beppe Grillo pubblicato ieri sul Fatto e aggiunge: “Mattarella ha un potere formidabile: quello di respingere le leggi incostituzionali o non coperte finanziariamente. Se un punto di quel programma, non coperto o incostituzionale, fosse stato portato alla promulga, Mattarella avrebbe avuto non il diritto, ma il dovere di bocciarlo. Però non è capitato mai nella storia che un presidente dica no al programma di una maggioranza esistente in Parlamento per sostituirla con un governo che non ha nemmeno un voto”. Il direttore del Fatto chiosa: “Quando si voterà? Non ne ho la più pallida idea. Continuo a pensare che anche per i mercati sarebbe stato meglio e più rassicurante un governo legittimato dal voto popolare con gli impegni solenni presi dal professor Conte che non questa situazione drammatica di caos quasi comico, che farà schizzare tutti i livelli negativi dello spread e rinfocolare la speculazione. E questo è responsabilità di chi ha fatto saltare quella possibilità di governo, non di chi ha provato a concretizzarla”
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