Alcuni impianti non funzionavano e il livello di inquinamento è diecimila volte superiore al massimo consentito. È il risultato degli accertamenti della procura di Agrigento che ha disposto il sequestro dell’impianto di depurazione del comune di Lampedusa.  I magistrati, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio, hanno notificato anche 13 avvisi di garanzia e sequestrato 600 tonnellate di materiali.  Tra gli indagati c’è anche l’ex sindaco Giusi Nicolini e l’attuale primo cittadino Totò Martello.

“È da tempo che teniamo d’occhio la situazione di Lampedusa. Dal 2012 il vecchio depuratore non funziona più. È una situazione che, nel tempo, si è sempre più aggravata, le opere che dovevano essere effettuate non sono state realizzate e oggi abbiamo una situazione di estrema gravità“, ha detto il capo dell’ufficio inquirente agrigentino. Le ipotesi di reato per i tredici indagati vanno dall’inquinamento ambientale al falso, dalla truffa, all’omissione d’atti d’ufficio e alla frode in pubbliche forniture.

Le indagini, condotte dai carabinieri del centro Anticrimine natura e i militari della Guardia costiera, hanno verificato la presenza di batteri fecali 10mila volte superiori a quelli previsti dalle tabelle: per questo motivo è scattato il sequestro preventivo dell’impianto di depurazione e protezione delle acque.

“Abbiamo dovuto necessariamente inviare le informazioni di garanzia a tutti gli amministratori che si sono succeduti dal 2012 ad oggi – ha aggiunto Patronaggio – proprio perché vogliamo capire se ci sono state omissioni penalmente rilevanti. Non escludiamo l’esistenza di reati contro la pubblica amministrazione e inadempienza nelle pubbliche forniture perché questo appalto si è protratto per più tempo e ancora non è stato chiuso”. Ecco perché nel registro degli indagati è finito non solo Martello, storico esponente dei Ds rieletto sindaco lo scorso anno con una lista civica,  ma anche Nicolini, sindaca di Lampedusa con il Pd tra il 2012 e il 2018.

A preoccupare la cittadinanza, però, è soprattutto il fatto che sequestro dell’impianto di depurazione arriva quando sta per cominciare la stagione turistica. “È nostra preoccupazione far partire la stagione estiva – ha detto il procuratore – per cui abbiamo impartito al comune delle direttive che se verranno rispettate, probabilmente, riusciranno a contenere l’inquinamento ambientale, altrimenti poi si procederà con un amministratore giudiziario“.

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