Le mie emicranie sono totalizzanti, tanto che mi verrebbe da chiamarle “pancranie“. La testa pulsa come un cuore impazzito, come un testicolo innamorato, ed è un dolore di fiamma e vertigini compresse. La testa diventa un universo imploso, galassie volteggianti annegano nel mio inchiostro di tenebra cerebrale, la danza dei fulmini mi rende un gemito di cenere agonizzante, un grumo di disperazione elettrica.

Ogni mal di testa mi ricorda che ho una testa, e in un certo senso è sempre gratificante avere una testa, una testa pensante e pulsante, ma quando è troppo è troppo. Quando sono vittima di queste atroci emicranie non mi interessa più niente: Mozart, le donne, gli aperitivi con l’olivetta! Niente, mi interessa solo che passi, che mi lasci in pace. Sogno ghigliottine immaginarie.

Quando la testa si spacca in due divento religioso, se ho finito la scorta di Moment corro verso la croce, l’unica croce verso la quale mi prostro adorante, la croce verde, luminosa e ritmica delle farmacie. Entro trafelato, inseguito da me stesso, prigioniero della mia testa, e vorrei quasi inginocchiarmi in segno di supplica davanti al mio sacerdote vestito di bianco: il farmacista. Contro le fiamme dell’inferno che ho nella testa chiedo la benedizione di un antinfiammatorio, il mio dio si chiama IBUPROFENE.

Il mio dio è una molecola, una soave molecola che mi salva, anche nel cuore della notte, in quelle meravigliose farmacie notturne, santuari intermittenti della mia religione molecolare. Siano canonizzati quei chimici che hanno sintetizzato questa molecola, santi delle cefalee, vi adoro! Un bicchiere d’acqua fuggitivo, una veloce deglutizione, e poco a poco il morso alla testa si allenta, arterie, vene e nervi si placano, torno a guardare il cielo, le nuvole, le donne, sento rinascere in me il desiderio e l’erezione (ancora non ho bisogno della chimica per le erezioni!), la vita torna ad essere un posto vivibile e visibile, perché quando la testa ti martella non vedi altro che il tuo mal di testa, è una forma di cecità.

Ibuprofene, non avrai altra molecola all’infuori di me.

La chimica è la mia religione, e pensare che a scuola la trovavo noiosa, noiosa e atroce come un mal di testa!

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