A Cologno Monzese il 21 e il 22 aprile non si terrà più alcuna rievocazione di un campo militare della Wermacht, la forza di difesa tedesca comandata da Adolf Hitler. Il sindaco leghista Angelo Rocchi e la sua amministrazione hanno deciso di rinviare l’appuntamento a sabato 9 e domenica 10 giugno. L’annuncio, ufficializzato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì pomeriggio, è stato dato dal primo cittadino e dalla giunta: “Abbiamo assistito a un’informazione distorta e strumentalizzata da parte della Sinistra colognese che ha dato il via ad un susseguirsi di polemiche sterili, basate sulla menzogna. A Cologno Monzese, la situazione ha assunto connotati totalmente surreali e tali per cui giungono voci fondate sull’organizzazione di manifestazioni di protesta che ci fanno seriamente temere disordini”.

L’amministrazione gioca in difesa e punta il dito contro chi in questi giorni ha alzato la voce contro l’iniziativa finanziata dal Comune che con tanto di determina ha dato un contributo all’associazione ‘Rivivere il passato‘ organizzatrice dell’evento.

A far fare il passo indietro a Rocchi sarebbero stati dunque motivi di ordine pubblico: “Viste le segnalazioni di pericolo comunicate dalle forze dell’ordine, le quali potrebbero essere a conoscenza di criticità a noi non note e rilevate tramite attività informativa, l’amministrazione, attribuendo come sempre prioritaria attenzione e sensibilità alla sicurezza dei cittadini, ha deciso di prendere in considerazione le raccomandazioni di cautela pervenute”, cita il comunicato stampa diffuso dall’amministrazione.

Parole a cui replica il referente locale dell’Anpi, Antonio Manicone: “Un errore dopo l’altro. Questa iniziativa va cancellata oggi e sempre. Non va rifatta soprattutto a ridosso del 2 giugno, festa della Repubblica. Non so cosa realizzeranno ma in questo momento fare rievocazioni militari è inopportuno”. Mercoledì sera, intanto, l’Anpi deciderà se mantenere il presidio organizzato per il 14 aprile contro la manifestazione dell’amministrazione: “Intanto questa è una vittoria”, esulta Manicone.

A posare l’ascia di guerra è proprio Rocchi che contatto da ilfattoquotidiano.it spiega: “La nostra è stata una scelta di buon senso, da padre di famiglia. Messi di fronte a dei rischi abbiamo deciso di prendere questa decisione. I miei oppositori hanno strumentalizzato la vicenda. La rievocazione si concretizzava in un evento studiato per far conoscere la vita nelle settimane precedenti la Liberazione d’Italia con soldati dell’Armata Rossa, di fanteria tedesca e del Corpo dei Volontari della Libertà (partigiani)”. Un “equivoco”, secondo il sindaco, creato anche da una determina del dirigente che “non ha spiegato bene la nostra intenzione”. E ora Rocchi per la manifestazione di giugno pensa di coinvolgere anche le associazioni locali.

Chi invece non tende la mano è l’assessore alla cultura Dania Perego: “Trasformare una manifestazione culturale apolitica e apartitica in una manifestazione neonazista con l’apologia di questa aberrante ideologia, fomentando odio e scontri, è pura follia”. E di fronte alla decisione dell’amministrazione prende la parola con una lettera aperta anche il presidente dell’associazione ‘Rivivere il passato’, Emilio Aurelio Pontini: “Purtroppo è nato un polverone, primo nel suo genere. Da appassionato storico, quasi dottore, rimango basito quando vengo additato per cose non vere ed accusato di ideologie che non mi appartengono”.

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