Ore 21:30. Termina la riunione congiunta dei gruppi del M5s di Camera e Senato, all’indomani dell’inizio delle consultazioni del Presidente della Repubblica. A spiegare la novità di giornata, e cioè la proposta di un ‘contratto di governo’ lanciata da Luigi Di Maio, è Danilo Toninelli. “Stiamo rispettando quanto detto in campagna elettorale, se non avessimo avuto la maggioranza, avremmo fatto un appello alle altre forze politiche. Il nostro appello è una cosa seria, non è uno slogan – sottolinea il capogruppo al Senato – i contraenti firmano nero su bianco i contenuti di un contratto, che non è un contratto fatto di chiacchiere come quello che propose Berlusconi da Vespa, ma una cosa seria, numerato riga per riga, articolo per articolo contenente le soluzioni ai problemi degli italiani”.  In precedenza le telecamere del ilfattoquotidiano.it hanno intercettato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina mentre si recava da Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi attraverso l’ingresso secondario. Per i Dem, è stato il capogruppo dei senatori Andrea Marcucci a bollare come irricevibile la proposta di contratto di governo da parte del M5s. Mentre Graziano Delrio, capogruppo Pd a Montecitorio, intercettato fuori dalla Camera, si limita a dire: “Ci sono distanze nel merito delle cose da fare, lo sapete”

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Consultazioni, la bussola di Di Maio

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