Niente più maxi-bollette della luce nella cassetta della posta. Con una delibera che dà seguito a quanto deciso nella legge di bilancio 2018, l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha bloccato le fatture con conguagli relativi a periodi superiori ai due anni. In precedenza il termine per la “prescrizione” delle bollette era di cinque anni.

E così famiglie e piccole imprese non dovranno più pagare le maxi-bollette che gli operatori, spesso per una mancata o ritardata lettura da parte dei distributori, inviavano anche a distanza di molto tempo. Il nuovo regime è in vigore già da inizio mese e riguarda quindi tutte le bollette della luce con scadenza successiva al primo marzo. Questo significa che il cliente, nel caso gli venisse notificata una fattura per un periodo molto esteso, avrà diritto a pagare soltanto gli ultimi 24 mesi.

La prescrizione a due anni delle bollette, prevista come detto dalla legge di bilancio 2018, rappresenta una misura che porta verso la strada del risparmio energetico. Un percorso che, come evidenzia Immobiliare.it, passa anche dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano.

Già entrata in vigore per i servizi luce, l’abbassamento della prescrizione da cinque a due anni riguarderà presto anche gas (entro gennaio 2019) e acqua (gennaio 2020). Per quanto riguarda la luce, Arera punta a introdurre entro la fine dell’anno altre novità a tutela del consumatore. Come ad esempio evidenziare in bolletta gli importi che possono già considerarsi prescritti e definire in modo chiaro se la colpa della mancata lettura è colpa dell’operatore o del cliente, con l’obiettivo di arrivare a una prescrizione automatica.

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