Fin da quando arrivò, vent’anni fa, la Prius è sempre stato sinonimo di innovazione. Se non altro perché ha portato a battesimo, e sviluppato nel tempo, una tecnologia come quella della doppia motorizzazione (combustione/elettrica). A cui oggi si aggiunge un altro tassello: la variante flexifuel, ancora meno inquinante.

Si chiama Prius Hybrid FFV ed è la prima vettura ibrida al mondo in grado di essere alimentata indifferentemente con benzina o etanolo, o in alternativa con una miscela dei due propellenti. L’etanolo è un tipo di combustibile prodotto da fonti rinnovabili di tipo vegetale, dunque il suo utilizzo consente di ridurre la quantità di anidride carbonica liberata nell’atmosfera.

E’ significativo come questo prototipo, che si deciderà se mettere in commercio solo dopo i test su strada dei prossimi mesi, sia stato presentato proprio in Brasile. Dove c’è più disponibilità di materia prima da cui si ottiene, ovvero la canna da zucchero, e dove tradizionalmente le alimentazioni flexifuel hanno sempre rappresentato una fetta importante del mercato dell’auto locale.

Coerente, altresì, il fatto che ad occuparsi di questo ulteriore step evolutivo dell’ibrido sia stata proprio la casa giapponese, che lo ha inventato. Una scelta in linea con il piano presentato dalla stessa Toyota, che entro il 2050 punta a ridurre del 90% le emissioni della propria flotta di auto, rispetto ai livelli misurati nel 2010.

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