In un periodo di recessione, che per il nostro Paese dura ormai da decenni, diventa indispensabile allocare bene le risorse senza sprecare ciò che inevitabilmente viene riversato sul consumatore. Questo ancor di più deve essere tenuto presente da tutti, a cominciare dai medici, quando la spesa deve essere fatta dai cittadini per mantenere la salute o contrastare la malattia.
Da tempo ho fatto una proposta per limitare il numero di congressi quasi sempre sponsorizzati da aziende farmaceutiche: un solo congresso all’anno per società specialistiche con collegamento online. Spostamento fisico dei medici che hanno da dire, ma soprattutto da insegnare “sul campo”, qualcosa di nuovo ai loro colleghi ospedalieri di altre città.
Una voglia di insegnare, e di apprendere, più a contatto con la realtà e meno con la fantasia di lavori scientifici spesso “inventati” ma sempre “sponsorizzati”: medici, dipendenti del sistema nazionale, vengono pagati e ospitati per insegnare tecniche nuove, nuove indagini e terapie raccolte poi annualmente in un congresso in streaming. Diventi lo Stato vero sponsor, senza spesa e senza Ecm (Educazione continua medica) inutili, per la riqualificazione del sistema. Lasci alle aziende farmaceutiche i soldi per la ricerca inutilmente spesi per insegnare a curare sempre in “splendide cornici”.
Nello stesso modo credo debba essere nuovamente regolamentata la consegna di campioni gratuiti. Prodotti molto limitati nel dosaggio con inutili sprechi di ugual quantitativo di carta e plastica. Difficile smaltimento di risorse spesso in scadenza breve. Cancelliamone la consegna perché un farmaco non deve “essere provato” ma utilizzato dopo lo studio di lavori scientifici a riguardo.
A mio avviso i farmaci non devono essere esposti come a un mercato dove ad esempio le più di duecento molecole di “lacrime artificiali”, molte delle quali ammesse come presidio medico quindi a carico della collettività, vengono spacciate come migliori solo perché hanno un ml in più o qualche centesimo in meno. Le aziende farmaceutiche, ma soprattutto i medici, non possono più ridurre la salute e la malattia a un ciarpame “gridato” come avveniva nei recinti delle Borse. Mettiamo ordine e chiediamo all’Ordine dei medici di fare proprie queste proposte per guarire un sistema malato.
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