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Elezioni 2018, Palazzotto (LeU): “Valuteremo proposte M5s. E dialogheremo con il Pd per un governo”

Il parlamentare rieletto a Palermo, considerato molto vicino a Pietro Grasso, conferma l'apertura del suo partito ai pentastellati e conferma in pratica il fondamentale ruolo strategico dell'ex presidente del Senato
Elezioni 2018, Palazzotto (LeU): “Valuteremo proposte M5s. E dialogheremo con il Pd per un governo”
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I deputati Liberi e Uguali sono disponibili ad appoggiare un esecutivo guidato dal Movimento 5 stelle. E soprattutto potrebbero fare da “ambasciatori” con il Partito democratico. È il senso di un post pubblicato su facebook da Erasmo Palazzotto, deputato siciliano rieletto da LeU a Palermo e considerato molto vicino a Pietro Grasso. “Io penso che occorra valutare seriamente le proposte programmatiche del Movimento 5 Stelle e che occorrerà confrontarsi con il Partito Democratico per verificare se ci sono le condizioni per costruire una maggioranza di governo nell’interesse generale del Paese”, scrive il parlamentare proveniente da Sinistra Italiana.

“Una cosa è certa – continua Palazzotto – restiamo indisponibili a qualsiasi confronto con Salvini e Berlusconi. Con la destra l’incompatibilità non è solo programmatica, ma anche culturale ed etica. Liberi e Uguali è una forza politica che rappresenta oltre un milione di cittadini italiani, e proprio per questo credo che non si dovrà sottrarre alla responsabilità di provare a dare un governo al Paese. Se non ci saranno le condizioni saremo opposizione e continueremo a lavorare e ad impegnarci per difendere gli interessi dei più deboli nel Parlamento e nel Paese”.

Una posizione, quella del parlamentare, che in pratica conferma quanto anticipato dal fattoquotidiano.it nei giorni scorsi. E cioè che Grasso, figura istituzionale molto vicina al Presidente della Repubblica, potrebbe giocare un ruolo fondamentale strategico: da una parte i suoi hanno già detto di essere disponibili ad appoggiare i grillini, dall’altra continua ad avere buoni contatti dentro il Pd. In più è molto ascoltato da Mattarella. Che non è assolutamente “interventista” come il predecessore Giorgio Napolitano. Ma da arbitro e custode della Costituzione in questa fase ha un unico obiettivo: verificare in ogni modo l’esistenza di una maggioranza che sostenga un governo prima di rimandare il Paese alle urne.

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