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Elezioni 2018, Di Maio: “Inevitabilmente proiettati al governo. Senza M5s la legislatura non può partire”

"Ora abbiamo un unico grande obiettivo, che è prendere questo consenso non per andare a Palazzo Chigi ma per riunire il primo Consiglio dei Ministri e abolire i vitalizi, tagliare gli stipendi ai parlamentari e prendere 30 miliardi dagli sprechi per metterli in diritti"
Elezioni 2018, Di Maio: “Inevitabilmente proiettati al governo. Senza M5s la legislatura non può partire”
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Da un lato Salvini che guarda “alla tradizione della sinistra” e reclama la possibilità di avere una maggioranza di governo. Dall’altro il movimento 5 stelle che, forte del 32% raccolto nelle urne rivendica il diritto a governare e una voce di peso in tutte le decisioni che contano per la XVIII legislatura. E’ Luigi di Maio a tracciare la via dal palco di Pomigliano d’arco, dove Il Movimento 5 Stelle ha scelto di festeggiare il successo ottenuto. E’ la città del leader, che prima ringrazia gli elettori, poi detta le condizioni: “Noi non siamo una forza territoriale, siamo inevitabilmente proiettati al governo di questo Paese, non come altri che sono forze politiche territoriali che stanno a oltre 15 punti da noi”.

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Il riferimento alla Lega è chiaro e, nel suo discorso, Di Maio risponde proprio al leader del Carroccio, Matteo Salvini, che aveva escluso ogni ipotesi di dialogo con i 5 Stelle: “Ci sono da eleggere i presidenti delle Camere, noi siamo pronti al dialogo con tutti ma dovete venire a parlare con noi perché sennò è difficile fare qualcosa in questa legislatura”. 

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Parlando del risultato elettorale, Di Maio ha aggiunto: “In questi giorni tutti stanno provando ad avvicinarci alla destra o alla sinistra, noi non siamo né di destra né di sinistra, sono categorie superate e dobbiamo dirlo con forza perché è questo che ci ha fatto arrivare dove siamo. Ora – continua -abbiamo un unico grande obiettivo, che è prendere questo consenso non per andare a Palazzo Chigi ma per riunire il primo Consiglio dei Ministri e fare le tre cose promesse da Piazza del Popolo: abolire i vitalizi, tagliare gli stipendi ai parlamentari e prendere 30 miliardi dagli sprechi per metterli in diritti”.

“Non vogliamo forzare la mano – aggiunge il capo politico del movimento – ma rivendichiamo il diritto di cominciare a risolvere i problemi degli italiani e questo lo dobbiamo fare il prima possibile. Abbiamo responsabilità come forza di governo. Il nostro impianto democratico dimostra che puoi fare anche una legge elettorale contro qualcuno ma se il popolo vuole quella forza vince sempre Sento sulle mie spalle tutta la responsabilità di non tradire la fiducia del Paese, per me i munti stanno passando come giorni per quanto sono intensi”. E ancora: “Se vogliono passare il tempo a dire che il M5S vince perché promette il reddito di cittadinanza i commentatori sbaglieranno ancora una volta e si ritroveranno il M5S al 35%”.

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