Avviso a corruttori e corrotti nella pubblica amministrazione. Nella provincia di Bolzano verranno prese in considerazione, ai fini di accertamenti, anche le denunce anonime, e quindi non solo quelle firmate da una persona che, mettendo il proprio nome e cognome, se ne assume la paternità e diventa riconoscibile, salvo le garanzie della tutela dell’anonimato. La procedura di segnalazione è stata approvata dalla giunta provinciale, dando attuazione alle norme per la prevenzione dall’illegalità. Gli amministratori di Palazzo Widmann hanno già adottato la normativa nazionale in materia e hanno registrato l’arrivo, in un anno, di 6-7 segnalazioni. Non si tratta di grandi numeri, ma forse potrebbero essere maggiori se un dipendente che viene a conoscenza di condotte illecite potesse non esporsi personalmente. Una specie di “bocca di leone” veneziana, che consentiva all’epoca della Serenissima denunce segrete (“Boche de Leon per le Denunzie Segrete”) in appositi luoghi disseminati per la città, il più famoso dei quali vicino o all’interno di Palazzo Ducale.

“Con la delibera approvata dalla giunta – ha spiegato Eros Magnago, segretario generale e responsabile anticorruzione della Provincia bolzanina – la Giunta ha deciso che, a differenza di quanto previsto dalla normativa nazionale, anche le segnalazioni in forma anonima possono essere prese in considerazione purchè siano molto circostanziate e riguardanti fatti gravi”. Sono questi i requisiti che impongono un minimo di fondatezza delle accuse per essere prese in considerazione. La Giunta ha spiegato che la disciplina del “whistleblowing”, che in tedesco significa “soffiare il fischietto”, contiene già norme di tutela a favore del dipendente che segnala condotte illecite. Gli viene comunque garantita la riservatezza dell’identità e la protezione da eventuali eventuali misure discriminatorie da parte dei suoi superiori o di colleghi che fossero indicati nei fatti contenuti nelle denunce. Magnago ha aggiunto: “Non vanno confusi la segnalazione anonima di un fatto e il diritto all’anonimato. Noi prendiamo in esame tutte le segnalazioni e il diritto all’anonimato viene garantito sempre e comunque”.

Quali le procedure per le denunce? Il foglio va presentato in busta chiusa o via email direttamente al responsabile della prevenzione della corruzione. Ovvio che la mail indica anche il mittente. “La casella di posta whistleblower@provincia.bz.it può essere letta solo da me – ha specificato Magnago – mentre le segnalazioni cartacee vengono protocollate con una particolare procedura che garantisce l’anonimato”. Chi può inoltrare le denunce? Innanzitutto i dipendenti dell’amministrazione pubblica. Poi i lavoratori delle imprese fornitrici di beni e servizi, che siano venuti a conoscenza di comportamenti illeciti. Ma in generale chiunque venga in contatto con la pubblica amministrazione e i suoi dipendenti”.

Il ventaglio delle ipotesi illecite non si limita alla corruzione. Possono essere segnalati tutti i reati contro la pubblica amministrazione, ma anche le violazioni del codice di comportamento dei dipendente, oppure fatti che comportino un danno erariale. Più in generale ogni forma di mala amministrazione o di abuso, anche se esso non ha una rilevanza penale o contabile. L’amministrazione provinciale entro 30 giorni dalla segnalazione apre un’istruttoria. Al termine vi può essere archiviazione o trasmissione alle autorità competenti, a cominciare dalla Procura della Repubblica.

Articolo Precedente

Macerata, Gentiloni contraddice Minniti: “Non scambiare situazione migratoria con quella della sicurezza”

next
Articolo Successivo

Torino, Meloni contesta sconti agli arabi del Museo egizio ma il direttore la rimprovera: “Strumentalizzazione politica”

next