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Taranto, scuole ancora chiuse a causa per le polveri Ilva: i bambini tornano in classe e puliscono i banchi sporchi di minerale

La foto è stata postata sui social network da una insegnante, ma la preside smentisce: "Non esiste che i bambini puliscano i banchi. Non si dica questo, è falso". Nei giorni in cui il vento soffia da nord ovest, il quartiere Tamburi è investito dalle polveri che svolazzano dai parchi minerali ancora scoperti
Taranto, scuole ancora chiuse a causa per le polveri Ilva: i bambini tornano in classe e puliscono i banchi sporchi di minerale
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Al ritorno nelle aule dopo due giorni di vacanze forzate a causa dei Wind days, i bambini delle scuole del rione Tamburi di Taranto hanno pulito i banchi con panni e fazzoletti che sono rimasti impregnati di polvere minerale. “Questo è il risultato”, scrive una insegnante postando la foto su Facebook: è l’immagine di due fazzoletti bianchi diventati scuri. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Vico-De Carolis, Elisabetta Scalera, però smentisce: “Non esiste che i bambini puliscano i banchi. Non si dica questo, è falso. Non sono sicura nemmeno che quella foto sia stata scattata in una delle nostre aule scolastiche”.

Le scuole del quartiere a ridosso dell’Ilva devono restare chiuse nei giorni di forte vento proveniente da nord ovest che riversa sulla città, e in particolare sul rione Tamburi, le polveri dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico, comportando rischi per la salute. La decisione del sindaco Rinaldo Melucci, presa lo scorso ottobre, ha finora comportato la chiusura di due plessi per dieci giorni in meno tre mesi.

Proprio ieri il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha diffuso una nota spiegando che “per ciò che concerne i Wind day, che in questi giorni hanno imposto misure di cautela per i quartieri più esposti al polverino, come la chiusura delle scuole nel rione Tamburi, ai primi di febbraio partiranno i lavori per la copertura del parco minerale”. Citando i dati del “Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario per lo stabilimento Ilva di Taranto” redatto da Arpa, Ares Puglia e Asl di Taranto, il ministro ha aggiunto che “la qualità dell’aria di Taranto negli ultimi 4 anni è stata in linea con i parametri fissati dalla legge per la protezione della salute e dell’ambiente con una tendenza ad un progressivo ulteriore miglioramento”.

A fine novembre, in occasione di due giorni consecutivi di vento forte, la stessa preside Scalera spiegò a Ilfattoquotidiano.it: “È una contraddizione costituzionale che deve essere risolta”, perché il diritto allo studio entra in conflitto con quello alla salute. Come accaduto, paradossalmente, nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia. Nelle ore seguenti, la dirigente aveva incontrato il vice-sindaco di Taranto Rocco De Franchi per definire un percorso che permetta di tamponare la situazione. Ma a distanza di due mesi, la situazione è rimasta la stessa.

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