“L’identità e il coraggio che Repubblica dimostra nell’informare i propri lettori e nel portare avanti le proprie battaglie sono vivi e sono testimoniati innanzitutto dal lavoro dei giornalisti che ogni giorno difendono e dimostrano la propria indipendenza senza bisogno che qualcuno gliela conceda”. I rappresentanti sindacali dei giornalisti di Repubblica, replicano alle uscite del presidente onorario del gruppo Carlo De Benedetti contro il fondatore Eugenio Scalfari (“ingrato”, “signore molto anziano non in grado di sostenere domande”) e la direzione di Mario Calabresi affiancato da Tommaso Cerno (“Don Abbondio diceva che chi non ha il coraggio non se lo può dare”).

Il comitato di redazione, in un comunicato pubblicato giovedì sul quotidiano di Largo Fochetti di cui ora è presidente Marco De Benedetti, figlio di Carlo, “respinge le accuse lanciate ieri sera a Otto e mezzo dall’Ingegner De Benedetti nei confronti di Repubblica e di Eugenio Scalfari”, ricordando che “non è la prima volta che Carlo De Benedetti, da quando ha lasciato gli incarichi operativi all’interno del Gruppo Espresso, si unisce al coro di chi con cadenza quasi quotidiana attacca questo giornale e ciò che rappresenta”. Riferimento alla presa di posizione contro Scalfari che aveva detto di preferire Berlusconi se la scelta fosse tra lui e il candidato premier M5s Luigi Di Maio.

“Ma vogliamo tranquillizzare Carlo De Benedetti”, continua la nota. “L’identità e il coraggio che Repubblica dimostra nell’informare i propri lettori e nel portare avanti le proprie battaglie sono vivi e sono testimoniati innanzitutto dal lavoro dei giornalisti che ogni giorno difendono e dimostrano la propria indipendenza senza bisogno che qualcuno gliela conceda. L’assemblea dei redattori di Repubblica si riunirà oggi per ribadire la propria determinazione a rispondere a ogni attacco che voglia mettere in dubbio la loro professionalità e il patrimonio di valori che il giornale in quarant’anni si è costruito”.

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Repubblica, Scalfari a De Benedetti: “Non è lui il fondatore, non so se è compatibile con carica di presidente onorario”

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