“Consigliamo di entrare sulla iota che costa 4 dollari, sul cardano che è a 1 dollaro… Il rischio c’è, ma cerchiamo di limitarlo con meccanismi di stop loss. Comunque si sa che il prezzo delle criptovalute sale sempre”. Sia la iota sia il cardano, purtroppo, nell’ultima settimana hanno perso terreno. Ma la tentazione c’era. Soprattutto perché il call center che ci ha chiamati in redazione lunedì 8 gennaio ha subito catturato la nostra attenzione parlando di Bitcoin, il nuovo oro virtuale le cui quotazioni l’anno scorso si sono talmente gonfiate da far pensare a una bolla. Attirando risparmiatori a caccia di presunti guadagni facili.

“Signor Alessandro? Ha sentito parlare di Bitcoin? Le interessa fare un investimento?”, è stata la premessa. E chi non ne ha sentito parlare? E chi non si è maledetto almeno una volta per non aver avuto la lungimiranza di comprarne una manciata, qualche anno fa, come ha fatto quell’amico del cugino del tuo vicino di casa, che poi si è comprato un appartamento. O una Maserati.

Dopo le domande di rito e i convenevoli la telefonata viene dirottata all’esperto, il “dottore”, che nell’accento tradisce – come la sua collaboratrice – una provenienza straniera. Dice di telefonare da Rotterdam e snocciola informazioni con rapidità e apparente sicurezza. “Ha avuto qualche esperienza?”, chiedono. La risposta è sincera: “No. Ma quanto si guadagna? Che mi state vendendo?”. Da lì parte l’esaltazione delle performance dei Bitcoin, che “costavano solo 4 dollari e ora ne valgono 15mila” – ma la volatilità è altissima e oggi sono sotto i 12mila – e degli Ethereum, “magari ne ha sentito parlare, costava 11,41 e oggi è già a 900 dollari”.

Poi si passa alle “altre criptovalute, che costano poco. Noi consigliamo di entrare su queste”. Come il cardano e la iota che “è stata messa nella borsa ad agosto a 80 centesimi e in cinque mesi è arrivata a quattro dollari”. E poco importa se chi è all’altro capo del telefono spiega: “Non ho mai avuto esperienze in questo campo, non sono informato”. “Le cose si imparano piano piano, le affianchiamo un account manager che le consiglia dove andare a puntare”. Poi la domanda delle domande: “Ma ci sono dei rischi? Posso perdere dei soldi?”. Uno, due, tre secondi di silenzio. Poi la risposta sincera: “Il rischio c’è sempre, ma ci sono dei meccanismi di stop loss e dipende dalla pazienza che ha”, già, perché la “criptovaluta aumenta sempre”.

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