Una visita medica completa per dissipare ogni dubbio sullo stato delle sue facoltà mentali. È questo il modo in cui Donald Trump intende chiudere la polemica con Michael Wolff, l’autore del libro scandalo Fire and fury, inside the Trump White House.  Se verrà mantenuta la promessa fatta all’inizio di dicembre dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, il presidente degli Stati Uniti sarà esaminato nei prossimi mesi dai medici del Walter Reed National Military Medical Center e i risultati delle visite saranno resi noti.

“Ha una visita programmata per la prima parte del prossimo anno, la visita completa cui si sono sottoposti quasi tutti i presidenti”, aveva annunciato la Sanders il 7 dicembre scorso. A ricordarlo sono alcuni media statunitensi, proprio nei giorni in cui Wolff ha messo in discussione le facoltà mentali del presidente, accusato addirittura di soffrire di “demenza senile“. “Il 100% delle persone che lo circondano, il genero Jared KushnerIvanka, mettono in discussione la sua capacità di governare“, ha detto l’autore del libro. “Tutti l’hanno descritto allo stesso modo, dicono che è come un bambino. Intendono dire che ha bisogno di gratificazione immediata. Tutto ruota intorno a lui. Dicono che è un cretino, un idiota“, ha continuato, assicurando di aver sentito fonti che affiancano Trump “ogni giorno”. “Quest’uomo non legge. Non ascolta. È come un flipper. La mia credibilità viene messa in dubbio da un uomo che ha meno credibilità, forse, di chiunque abbia mai camminato sulla terra finora.” ha detto ancora Wolff. Che poi, in un’intervista al Mail on Sunday, ha affermato che secondo alcuni funzionari della Casa Bianca il 71enne leader Usa soffrirebbe di difficoltà di apprendimento o forse perfino di demenza senile. Per Wolff inoltre Trump sarebbe così ignorante rispetto alla Gran Bretagna da non sapere nulla di Brexit fino a poche settimane dal referendum del 2016.

Accuse alle quali Trump ha replicato alla sua maniera. “Non sono intelligente, sono un genio!”, ha scritto il numero uno della Casa Bianca su twitter. “Ora che la storia della collusione con la Russia, dopo un anno di intense ricerche, si è rivelata una bufala totale – è il testo di un altro post – i democratici e i loro tirapiedi, i media produttori di fake news, hanno tirato fuori il manuale di Ronald Reagan e sbraitano sulla stabilità mentale e l’intelligenza”. Sono 200 le fonti citate nelle 336 pagine del libro di Wolff. Il presidente americano ha provato in ogni modo a fermare la pubblicazione del volume, scrivendo all’autore e all’editore del volume e minacciando una causa per diffamazione. La diffida però ha avuto l’effetto contrario e il volume, la cui distribuzione era prevista inizialmente per il 9 gennaio, è stato diffuso con qualche giorno d’anticipo.

La polemica sulle condizioni di salute di Trump, che con i suoi 71 anni è la persona più anziana mai eletta alla Casa Bianca, era già stata sollevata in campagna elettorale quando il miliardario si era rifiutato di svelare dettagliati dati medici sul suo stato di salute. Al contrario il tycoon aveva reso pubblica una grottesca lettera del suo medico di famiglia secondo la quale, in caso di vittoria, sarebbe stato “l’individuo più sano mai eletto alla presidenza”. Non sarà Umberto Scapagnini, l’allora medico personale di Silvio Berlusconi secondo il quale l’ex premier era “tecnicamente immortale“, ma poco ci manca.

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