La Regione Emilia-Romagna ha sciolto le riserve e accolto la richiesta di aiuto del Lazio sui rifiuti della Capitale. E garantirà lo “smaltimento di piccole quantità prestabilite, per un periodo limitato di poco più di 40 giorni effettivi e tassativamente non reiterabili“. Lo ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini dopo che la sindaca di Roma Virginia Raggi gli aveva chiesto responsabilità istituzionale riguardo alle richieste di Ama e della regione guidata da Nicola Zingaretti“Lo facciamo – ha detto Bonaccini – per solidarietà istituzionale e senso di responsabilità di fronte a difficoltà che non possono continuare a ricadere sui cittadini”.  Zingaretti ha ringraziato perché “in questo modo si evita che almeno per un periodo di 40 giorni la Capitale vada in emergenza rifiuti”.

Bonaccini e l’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo, parlano di “decisione non facile” e ricordano: “Negli ultimi due anni abbiamo dato una mano, una sola volta all’anno, a chi aveva bisogno e non ci tiriamo indietro nemmeno stavolta, con tempi e quantitativi certi e non superabili”. “Sia chiaro, però”, continuano, “che è ora di dire basta, di cambiare e adottare ovunque misure strutturali che portino a una svolta, senza dover ricorrere all’intervento di altri territori virtuosi. In Emilia-Romagna siamo pienamente autosufficienti sullo smaltimento e siamo tra le regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenziata che quest’anno ha raggiunto il 62%. E con l’introduzione della tariffazione puntuale punteremo a superare il 70% nel 2020. Sono risultati frutto di scelte precise, a partire dalla legge per l’economia circolare che premia i comuni più virtuosi con sgravi sulle bollette. Nel 2018 aggiungeremo altri 2 milioni di euro per premiare ancora di più i cittadini che differenziano e per migliorare il rendimento dei territori, perché vogliamo che il riciclo aumenti. Dunque, si può fare e bene: le amministrazioni locali ancora indietro, passino dalle parole ai fatti, per passare dall’emergenza all’autosufficienza”.

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato dicendo che “la soluzione trovata, emergenziale e dunque necessariamente limitata nel tempo, è utile a scongiurare l’ennesima situazione di crisi per Roma”. “Si usi questo tempo e questa apertura istituzionale”, ha chiesto, “per individuare le soluzioni strutturali che da tempo mancano a Roma quando si parla di chiusura del ciclo integrato dei rifiuti”. Intervistato dal Messaggero, aveva affermato che “Roma non ha un piano credibile per lo smaltimento. Qui non si tratta di impianti sì o no, il tema è un altro: il ciclo va chiuso. Se una città conosce la propria produzione di rifiuti deve mettersi nella condizione di smaltirli tutti”. Insomma, “serve l’indipendenza e l’autogestione. Altrimenti si continueranno a portare i rifiuti fuori regione, che è la cosa peggiore che si possa fare dal punto di vista ambientale ed economico”.

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