La lista è pronta. O meglio, quelli che son rimasti a farne parte, dopo diverse rinunce eccellenti, su tutti l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e gran parte del suo gruppo. A Roma Verdi, socialisti, prodiani come l’ex ministro Santagata, Area civica e qualche ex Sel hanno lanciato il simbolo di “Insieme- Italia Europa “. Ovvero, la lista “ulivista” che dovrebbe “coprire” a sinistra la coalizione guidata dal Pd renziano, dopo lo strappo di “Liberi E Uguali” e il tentativo fallito dello stesso Pisapia di riunificare partiti e movimenti a sinistra dei dem. 

L’obiettivo è ambizioso. Tanto che c’è chi è convinto di essere pure indispensabile: “Senza di noi c’è campo per Salvini, Meloni e Berlusconi”, spiega il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Altri azzardano cifre: “Valiamo l’1%? Noi puntiamo al 7-8%“, spiega Michele Ragosta, deputato ex Sel e ora orfano pisapiano. Altri sono più realisti, come Riccardo Nencini, leader Psi, ma si mostrano sicuri: “Supereremo la soglia del 3%” imposta dal Rosatellum. 

Tutti, quindi, negano il ruolo di semplice “lista civetta” renziana: “Se ci sentiamo mosche cocchiere del partito di Renzi? No, per nulla”, spiegano in coro. Così chi, come lo stesso Santagata, ricorda le ombre dei governi Renzi e Gentiloni, prova a lanciare appelli ai delusi: “Ci rivolgiamo a chi non è convinto dal Pd, anche dei suoi modi e metodi, per contare”. L’obiettivo, numeri alla mano, resta però a dir poco complicato. E c’è chi, come il verde Gianfranco Mascia, rilancia, in merito alle aspettative percentuali di “Insieme”: “Quanto serve per salvare il pianeta? Servono percentuali? No, qualcosa di forte, ed è a quello che puntiamo”. Certo, per i Verdi che criticarono il Pd su Sblocca Italia e sul “ciaone” renziano sul referendum delle trivelle, sembra, di fatto, ora una giravolta la scelta sulle alleanze.

Non c’è poi soltanto il nodo della soglia di sbarramento. Restano pure i problemi del Pd nella costruzione della coalizione. Tutto in attesa dei radicali di “+Europa” e della nascita della lista centrista, dopo l’implosione degli alfaniani di Alternativa popolare e il passo indietro di Pisapia. “Il mio un fallimento? Questo lo dice lei, non è così”, replica stizzito l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino (che era stato delegato da Renzi per ricostruire la coalizione a sinistra, ndr), anche lui presente al lancio di “Insieme”. Dalla lista “ulivista”, invece, c’è chi attende nuovi arrivi: “Porte aperte”, rilancia Nencini. 

All’ultimo momento, però, si è sfilato pure Tabacci (Centro democratico), fedelissimo di Pisapia. Vicino all’iniziativa, da sinistra, ma senza candidarsi, è invece il sindaco di Cagliari, l’ex vendoliano Massimo Zedda.

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Pd, la grande operazione di Fassino: a sinistra c’è un “listino”. Perfino il Centro di Tabacci contro Renzi: “Problema è lui”

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