Bagarre a Coffee Break (La7) tra il deputato Pd, Matteo Colaninno, e il senatore della Lega, Gian Marco Centinaio, sulle restrizioni dell’Ue e sul ruolo dell’Italia nell’eurozona. Colaninno insorge durante il dibattito, ricordando il passaggio al governo Monti nel novembre del 2011: “Ma le gente non si ricorda che prima eravamo stati presi a calci nel sedere come Italia? Eravamo fuori dalla porta e l’Europa ci imponeva qualsiasi questione per sopravvivere. Quei sorrisini della Merkel e di Sarkozy cosa significavano? Che nessuno credeva più in noi. Per rimanere a galla e per cercare di boccheggiare abbiamo dovuto fare delle cose allucinanti”. E stigmatizza i No Euro: “Oggi è facile dire che bastava uscire dall’euro o sforare. Io non credo alle magie e ai maghi, sono tutte balle, è una presa in giro. Anni fa abbiamo perso più di un milione di posti di lavoro. Centinaia di migliaia di imprese sono fallite. In questi anni, piano piano e con convinzione, Renzi ha puntato sul rimettere in moto il volano dell’economia e i risultati oggi si vedono: siamo usciti dal baratro” – continua – “e abbiamo recuperato i livelli pre-crisi, anche se vogliamo andare ben oltre. E i dati non del Pd, ma di Eurostat, di Istat, del Fondo Monetario, ci danno ragione e dicono anche che non siamo gli ultimi dell’Europa, è una balla. Grazie a Renzi e a Gentiloni, rispetto a prima abbiamo una credibilità superiore, abbiamo ottenuto risultati e spazi che in passato nemmeno avrebbero considerato. Non si può venire qui a raccontare balle, come la proposta di uscire dall’euro”. Centinaio ribatte: “Veramente ora la gente sta peggio di prima. Quello che state raccontando, e cioè che siamo tornati al livello pre-crisi, non lo vedo. Io incontro gente che sta male”. “Ma siamo seri! È chiaro che la gente sta male!”, replica Colaninno. “E allora dillo” – ammonisce Centinaio – “Dì alla gente che prima della crisi c’erano lavoratori a tempo indeterminato e adesso, grazie a Renzi, ci sono persone che vengono pagate con le pizze a 3,50 euro all’ora”. “Grazie a noi e grazie a Renzi” – controbatte il deputato Pd – “c’è un milione di persone che possono guardare al futuro con più ottimismo di prima”. “Sì, ci sono anche quattro milioni di persone sotto la soglia di povertà”, chiosa Centinaio

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