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Negozi aperti nei festivi, Di Maio: “Il Senato approvi la nostra legge per avere più limiti. Famiglie felici, Italia forte”

Il candidato premier del M5s: "Le liberalizzazioni selvagge di Monti e di Bersani hanno fallito. Con la nostra proposta 6 giorni festivi su 12 devono essere di chiusura"
Negozi aperti nei festivi, Di Maio: “Il Senato approvi la nostra legge per avere più limiti. Famiglie felici, Italia forte”
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Un appello a tutti i partiti per approvare la legge che limita le aperture dei negozi nei giorni festivi. A un paio di settimane da Natale – e con qualche catena che ha già annunciato l’apertura a Santo Stefano, come Ikea – l’argomento diventa l’oggetto del post pubblicato sul blog di Beppe Grillo dal candidato presidente Luigi Di Maio: “Prima delle feste di Natale, prima dello scioglimento della legislatura, il Senato deve approvare la proposta di legge a prima firma Michele Dell’Orco, già approvata alla Camera dei Deputati all’unanimità, che dice una cosa molto semplice: tutte le famiglie hanno il diritto al riposo anche quelle che posseggono o gestiscono esercizi commerciali”. “Famiglie più felici sono la premessa di una Italia più forte!” è il suo invito.

Di Maio ricorda che il testo firmato da Dell’Orco “La proposta prevede che su dodici giorni festivi all’anno sei devono essere di chiusura per i negozi. Questi giorni devono essere contrattati fra associazioni di categoria e i Comuni ma garantiscono che il 25 per cento degli esercizi commerciali a rotazione deve restare aperto. Le liberalizzazioni selvagge di Monti e dei decreti Bersani hanno fallito – conclude – Hanno solamente spalmato su sette giorni lo stesso incasso che i negozi facevano prima in sei”.

La questione del lavoro dei centri commerciali durante le feste di Natale è dibattuta da anni e coinvolge soprattutto i sindacati, i Comuni e le associazioni di categoria. Va detto peraltro che la proposta di legge Dell’Orco dovrebbe essere votata al Senato dove il calendario è già stato stilato ed è molto affollato con provvedimenti anche difficili da esaminare come il biotestamento e lo ius soli, ma anche la riforma del regolamento del Senato (anche questa elaborata all’unanimità).

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