Condanne dai 9 anni e 8 mesi a 1 anno e 2 mesi, risarcimenti milionari a società fallite e una assoluzione sono state decise per i 13 imputati processati in abbreviato e il rinvio a giudizio per altri 15 tra cui l’ex talent scout Lele Mora, il compagno di sua figlia Diana, Luca Danese, l’ex presidente di Fnm Norberto Achille (oggi condannato a 2 anni e 8 mesi in un altro processo) e l’ex funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico, Pierpaolo Tondo. Per loro il dibattimento comincerà l’11 gennaio davanti al Tribunale.

Si è concluso così, davanti al gup di Milano Maria Cristina Mannocci il procedimento, nato dall’unione di due filoni di indagine, con al centro un sistema di presunte tangenti per oliare l’assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa. Sistema messo a punto da un gruppo di imprenditori, tra cui i bergamaschi Venturino Austoni (9 anni e 8 mesi) e Pierino Zanga (7 anni e 10 mesi), e fatto di società edili che si alternavano con scadenza biennale nella aggiudicazione delle gare e che poi, dopo essere state depredate, fallivano non senza evadere il Fisco per oltre 20 milioni di euro, grazie al trucco dell’inversione contabile Iva messo in campo prima di essere dichiarate fallite. Le indagini, coordinate dalla Dda milanese, un anno fa, il 3 ottobre 2016, hanno portato a 14 arresti. Inizialmente si riteneva che alcuni degli imprenditori fossero vicini alla ‘ndrangheta. Tale ipotesi è poi caduta. Infatti non è stata contestata l’aggravante mafiosa.

Dopo gli arresti di ottobre, la Procura aveva stralciato dal fascicolo principale la posizione di altre 18 persone. Tra loro c’era il nome di Dario Mora, detto Lele e di Achille. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini contestava all’ex presidente di Fn di aver fatto pressioni su Roberto Ceresoli, amministratore di Nord-Ing, perché assumesse Luca Danese. L’ex agente dei vip risultava così indagato per il reato di abuso d’ufficio in veste di “istigatore” del progetto di assunzione dello stesso Danese come operaio di cantiere e messo a lavorare sull’opera pubblica per la costruzione di un trenino interno all’aeroporto di Malpensa, finito poi nelle mani della cricca.

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