Aveva raccontato agli investigatori che era stato un incidente domestico a uccidere la moglie 31enne Laura Pirri. Ma ora Sebastiano Iemmolo, 36 anni, è stato arrestato dalla polizia di Pachino, provincia di Siracusa, con l’accusa di omicidio, maltrattamenti in famiglia nei confronti di un minorenne e incendio. La donna è morta il 25 marzo scorso, dopo 18 giorni di agonia nel reparto di rianimazione del Civico di Palermo per i postumi di ustioni sul 40% del corpo. Iemmolo aveva parlato di un’esplosione improvvisa della bombola da campeggio con la quale lei stavano cucinando. Ma le indagini coordinate dalla Procura di Siracusa hanno virato sull’accusa di omicidio dopo la testimonianza della madre della vittima. La donna aveva raccontato che il figlio di 10 anni della coppia le aveva detto di aver assistito all’omicidio della madre.
Secondo chi indaga quindi non si è trattato di un incidente domestico, ma è stato il 36enne a uccidere la moglie durante una lite per avere 20 euro. Dalla ricostruzione degli inquirenti, le ha dato fuoco dopo averle gettato addosso del liquido infiammabile. Il procuratore Francesco Paolo Giordano, che col sostituto Tommaso Grillo ha coordinato le indagini, ha messo sotto intercettazioni ambientali la casa della madre di Iemmello, dove l’uomo era andato a vivere dopo il sequestro della casa in cui abitava con la moglie a Rosolini. La donna, secondo l’accusa, negli anni è stata vittima dei maltrattamenti del 36enne, giudicato da chi indaga una persona violenta, che per futili motivi avrebbe anche incendiato l’auto di un vicino. Il Gip Michele Consiglio ha emesso il provvedimento di arresto con l’accusa di omicidio, maltrattamenti, lesioni, incendio e calunnia.